PESCARA,
27.4.2013
-
“E' una vera e
propria ecatombe”.
Così il WWF commenta gli
ultimi dati relativi ai
lupi trovati morti in
Abruzzo dall'inizio
dell'anno. Almeno
trentaquattro esemplari
sono stati ritrovati dal
primo gennaio 2013, una
media di uno ogni tre
giorni. Ovviamente resta
imprecisato il numero di
individui morti che non
vengono ritrovati in
aree impervie della
regione. Pertanto la
mortalità reale è anche
sottostimata.
La stragrande maggioranza di queste morti sembra
collegata ad un ceppo di cimurro nuovo per
l'Abruzzo, probabilmente arrivato in Appennino
attraverso cani provenienti dall'estero o cani
che per un periodo sono stati in altri paesi e
sono diventati portatori della malattia. A
questa causa, con 15 carcasse su 24 testate
risultate positive alla malattia, si aggiungono
investimenti da auto e uccisioni deliberate con
arma da fuoco, lacci e veleno.
Dichiara Dante Caserta, presidente f.f. del WWF
Italia ”Siamo estremamente preoccupati per il
futuro della preziosa fauna abruzzese che ogni
giorno perde esemplari quasi sempre a causa
dell'uomo, come accaduto anche con l'ultimo orso
morto sull'autostrada. La tutela del patrimonio
di biodiversità della regione, di valore europeo,
lascia sempre di più il passo all'incuria delle
istituzioni preposte. Ad esempio, da anni
chiediamo pubblicamente interventi sulle strade,
promuovendo anche incontri presso le nostre oasi,
come quella del Sagittario che ha realizzato nel
suo piccolo interventi seppur limitati sulle
strade del Comune di Anversa degli Abruzzi. A
tutto ciò nessun atto concreto dalle principali
istituzioni è seguito, quando basterebbe
introdurre semplici accorgimenti nei lavori di
manutenzione straordinaria da parte degli enti
gestori delle strade. Ormai esistono sensori che
allertano gli automobilisti in caso di presenza
di animali sulle carreggiate. Si possono
installare rallentatori nei tratti più rischiosi,
alcuni dei quali conosciuti da decenni, come
quello tra il bivio della Camosciara e Villetta
Barrea oppure quello sulla Sannite a Villalago.
Oppure si possono impiegare autovelox, riuscendo
anche a reprimere il fenomeno delle vere e
proprie gare che si svolgono lungo alcune di
queste strade. Il Governo olandese da decenni ha
studiato e poi realizzato una rete di ecodotti –
veri e propri ponti e sottopassi destinati agli
animali - per coniugare sicurezza stradale e
permeabilità di quelle che vengono chiamate
barriere ecologiche, come autostrade e ferrovie.
Tutto ciò servirebbe anche per salvare vite
umane. Per quanto riguarda la diffusione del
cimurro, anche in questo caso il sospettato è
l'uomo per via della presenza di cani non
vaccinati e di un continuo via vai tra Italia e
l'estero, soprattutto dall'Est Europa. Anche in
questo caso sono indifferibili interventi
radicali sul territorio, con vaccinazioni a
tappeto e forti limitazioni nell'introduzione
degli animali nelle aree naturali, escludendo
quelle non indispensabili per ragioni di lavoro,
come nel caso degli allevatori, e sottoponendoli
comunque a stretta sorveglianza sanitaria.
Infatti non solo è a rischio il lupo ma anche i
cuccioli di orso possono morire a causa di
questa malattia. In generale sono irrinunciabili
interventi urgenti per la gestione del
patrimonio zootecnico, il corretto monitoraggio
sanitario degli animali domestici, partendo dai
cani di allevatori e cacciatori, e azioni per la
tutela degli habitat prioritari in cui vivono
orsi, lupi e camosci”.
Per comprendere le azioni che possono essere
messe in campo nel settore della sicurezza dei
trasporti consigliamo, a mero titolo di esempio,
di visitare il sito
http://www.wildlifeaccidents.ca
e consultare il documento
http://team.bk.tudelft.nl/Education/2012jan/CT5720/Students%20reports%5C120703_EIA%209%20Ecoducts%20DEF.pdf |