PESCARA,
16.12013
- Tra i tanti nibbi
in volo la sorpresa: uno splendido esemplare di
Aquila minore, una specie infrequente in
Abruzzo, è stata osservata a Cupello in
provincia di Chieti durante l'annuale censimento
del Nibbio reale. Da diversi anni la Stazione
Ornitologica Abruzzese Onlus, in collaborazione
con il WWF e altre associazioni ed enti, ha
avviato il censimento del nibbio reale, rapace
che in Provincia di Chieti, nel territorio
compreso tra il fiume Sangro e il Trigno,
nidifica e sverna con una delle popolazioni più
importanti d'Italia. Il censimento viene svolto
presso le aree di dormitorio in quanto nel
periodo invernale il Nibbio reale è gregario.
In occasione della prima giornata dedicata al
censimento del nibbio, Tiziana Dicembre, Antonio
Cecere e Alessio Massari, volontari del Centro
Studi Montagna Vastese che partecipavano
all'iniziativa della S.O.A., hanno avvistato e
fotografato un esemplare di Aquila minore (Hieraaetus
pennatus),
un rapace raro in Abruzzo, dove si contano
pochissime osservazioni in periodo invernale.
Gli esperti ornitologi erano intenti a
monitorare un gruppo di nibbi reali, nel
territorio di Cupello (CH), quando hanno notato
l'esemplare di aquila minore, caratterizzata da
una particolare livrea bianca e nera.
L'aquila minore non nidifica in Italia e il
numero maggiore di osservazioni si concentra
durante la migrazione autunnale. Si tratta, per
la maggioranza, di esemplari provenienti da
Spagna, Francia ed Europa dell'Est che
attraversano la Penisola Italiana ed il Canale
di Sicilia, per raggiungere gli areali di
svernamento in Africa. Lo svernamento in Italia
è infrequente e la stragrande maggioranza delle
osservazioni è relativa alla Sicilia. Conferma
dell'interessante rilevamento è venuta dal
presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese
Augusto De Sanctis che commenta: “L'osservazione
di una specie rara come l'Aquila minore conferma
l'importanza delle iniziative di monitoraggio
svolte sul territorio. L'Italia è molto indietro
rispetto a censimenti e ricerche sulla fauna e
solo a novembre 2012 il Ministero dell'Ambiente
ha varato un decreto con cui rende obbligatoria
per tutte le regioni, Abruzzo compreso, la
raccolta di informazioni sulle diverse specie.
Tutto ciò a 30 anni dal varo della direttiva
comunitaria 409/79 “Uccelli” che prescriveva
l'obbligo per gli Stati Membri di provvedere ai
conteggi delle varie specie. In Abruzzo la
stragrande parte delle informazioni in nostro
possesso sui rapaci deriva da studi svolti da
volontari. Durante il censimento del Nibbio
reale degli inizi del 2013 abbiamo contato
177-187 individui, in calo rispetto ai quasi 250
censiti nel 2012. Le cause possono essere
molteplici, naturali o antropiche, e questi dati
costituiscono la base su cui impostare studi di
approfondimento per la selezione le più adeguate
misure di conservazione. In ogni caso i monti
Frentani sono da tempo classificati quali
Important Bird Area a livello internazionale e
meritano ben altra attenzione da parte
dell'amministrazione regionale e da quelle
locali”.
Provvidenziale in questo senso è stata la
recente bocciatura, a seguito di una
circostanziata relazione inviata dalla S.O.A.,
del progetto di una centrale eolica in
territorio di Cupello, non lontano dal luogo di
avvistamento dell'aquila, che avrebbe minacciato
gravemente la sopravvivenza di numerosi grandi
rapaci che in quell'area si rifugiano e trovano
le fonti di alimentazione.
L'importante rilevamento conferma, ancora una
volta, la rilevanza strategica del Medio-Alto
Vastese, del Sangro e del Trigno per l'ornitofauna,
che trova in queste aree uno degli ultimi
rifugi. Territorio
dall'incredibile vocazione eco-turistica, con un
paesaggio che va dalla veduta della Majella,
alle colline del Vastese e al mare, con presenza
di flora e fauna rara, ma che attualmente non è
oggetto di alcuna progettualità integrata per
valorizzare tali peculiarità.
Sopra: Foto di Nibbio reale concessa da Federico
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