PESCARA,
21.2.2013
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Un fulmine sul futuro
dell'Abruzzo e del suo
mare arriva dal
Ministero dell'Ambiente
che ha approvato il
mega-progetto
petrolifero “Ombrina
Mare” proprio di fronte
alla Costa dei
Trabocchi.
Il progetto della ditta inglese Mediterranean
Oil and Gas (MOG o Medoil) riguarda il litorale
fra Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni,
Fossacesia e Torino di Sangro e prevede la
costruzione di una piattaforma per estrazione di
petrolio con annessa nave FPSO, un vero e
proprio centro oli galleggiante lungo 350 metri
per la desolforazione sul posto del petrolio e
del gas estratto dai fondali marini a soli 9
chilometri dalla riva e con la piattaforma a
circa a 6 km dal SIC Fosso delle Farfalle e
vicinissima a diversi altri siti di interesse
comunitario.
Il Governo Monti, favorevole alla deriva
petrolifera in Abruzzo e in Italia, in zona
Cesarini ha fatto un regalo enorme ai
petrolieri. Una decisione che rappresenta uno
schiaffo per tutti gli abruzzesi ponendo a
rischio il futuro turistico della regione ma non
solo. “Ci aspettiamo - dichiara Fabrizia Arduini,
referente Energia del WWF Abruzzo - una
mobilitazione immediata da parte degli enti,
dalla Regione alla Provincia ai Comuni, per
attivare le procedure di un ricorso al T.A.R.
non appena il provvedimento sarà pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale. Chiediamo a tutti i
candidati di schierarsi affinché chiunque vada
al governo blocchi immediatamente questo
sciagurato progetto che mina alla base qualsiasi
ipotesi di futuro per il bellissimo tratto di
costa teatino che deve diventare parco
nazionale”.
Secondo le stime della stessa MOG, ogni giorno
saranno immessi in atmosfera circa 200
tonnellate di fumi da combustione dai motori,
dal termodistruttore e dalla torcia atmosferica;
nei pochi mesi di perforazione e prove di
produzione saranno prodotti 14mila tonnellate di
rifiuti tra fanghi perforanti ed altro! Non
osiamo neppure pensare che cosa accadrebbe nel
caso di guasti o incidenti: è bene ricordare che
questo tipo di raffinerie a mare non vengono
usate neanche nel golfo del Messico, ben più
aperto del piccolo Mare Adriatico, proprio per
la loro pericolosità.
Stando alle stime sulle capacità produttive del
giacimento della stessa Medoil Gas, l’Abruzzo
dovrebbe sopportare tutto questo soltanto per
garantire pochi giorni di fabbisogno energetico
nazionale di gas e di petrolio! La concessione
Ombrina Mare aveva avuto un preavviso di rigetto
nel 2010 in sede di V.I.A. dal Ministero
dell'Ambiente grazie al Decreto Prestigiacomo ma
il Decreto Sviluppo varato dal Governo Monti
nell'estate 2012 ha consentito alla MOG di
riaprire nuovamente la discussione, con un
procedimento profondamente antidemocratico. Il
cosiddetto governo dei tecnici ha escluso
infatti i cittadini dalla possibilità di inviare
nuovamente osservazioni contrarie benché tanti
abruzzesi, associazioni, docenti universitari ed
anche gli enti locali stiano da sempre
contestando duramente il progetto organizzando
anche diverse manifestazioni. |