PESCARA,
3.6.2013
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Una vera e propria
diffida al Ministero
dell’ambiente perché
disponga “il ritiro in
autotutela del giudizio
positivo di
compatibilità ambientale
n.
1154 del 25 gennaio
2013, in quanto
completamente
illegittimo e abnorme”.
È questa la nuova
iniziativa del WWF che
ha affidato all’avvocato
Herbert Simone, vice
presidente
dell’associazione in
Abruzzo, il compito di
attivarsi per fermare un
progetto ritenuto
“assolutamente
inaccettabile perché
contrastante con la
normativa settoriale,
incompatibile con gli
interessi del territorio
e della collettività
abruzzese (dal punto di
vista ambientale,
sociale, economico,
produttivo, demografico)
e del tutto irrazionale
considerate le esigenze
di protezione
dell'ambiente che hanno
portato alla previsione
del Parco Nazionale
della Costa teatina, il
cui procedimento
istitutivo è oggi in
itinere”.
Oltre a queste ragioni il WWF evidenzia nella
sua diffida anche “un profilo di radicale
illegittimità e abnormità del procedimento che
lo rende nullo e illegittimo: l'istanza di
pronuncia di compatibilità ambientale
riguardante il progetto fu presentata dalla
Medoilgas Italia s.p.a. il 3 dicembre 2009. Il 7
ottobre 2010 la commissione VIA e VAS del
Ministero adottò un giudizio negativo di
compatibilità ambientale alla luce delle
limitazioni alle attività di prospezione,
ricerca e coltivazione di idrocarburi poste dal
D.Lgs. n. 128/2010, il cosiddetto “decreto
Prestigiacomo”. Ebbene il procedimento avrebbe
dovuto a quel punto “essere immediatamente
definito in senso ostativo mediante l'adozione
formale di un provvedimento di rigetto, tenuto
conto della normativa vigente in quel momento e
del giudizio negativo già espresso dalla
Commissione VIA. Risulta invece che il
procedimento sia stato congelato e
sospeso contravvenendo alle più elementari
regole - generali e settoriali - che
disciplinano i procedimenti amministrativi (e in
particolare quelli riguardanti i progetti di
coltivazione dei giacimenti di idrocarburi), che
imponevano la chiusura del procedimento. La
violazione delle suddette regole ha permesso la
anomala ripresa del procedimento di
autorizzazione del progetto di sviluppo del
giacimento Ombrina Mare”.
Questo gravissimo vizio di forma iniziale rende
evidentemente illegittimi i passaggi successivi
e il WWF chiede per questo al ministero il
ritiro in autotutela di “tutti gli atti che sono
stati adottati nel 2012 e nel 2013: in
particolare va revocato e/o annullato il parere
n. 1154 del 25 gennaio 2013 della CTVA che in
modo completamente illegittimo, nell'ambito di
un procedimento radicalmente viziato, ha
espresso giudizio positivo di compatibilità
ambientale sul progetto suindicato”.
È stata infatti soltanto una anomala e
irregolare sospensione del decorso temporale del
procedimento che ha consentito di eludere
l'inevitabile decadenza del permesso di ricerca
e il WWF per questo intima e diffida il
Ministero dell'Ambiente a concludere ora per
allora, mediante l'adozione di un formale
provvedimento di rigetto, il procedimento
attivato dalla Medoilgas nel 2009 disponendo il
ritiro in autotutela gli atti successi, resi
possibili soltanto dalla violazione delle
regole. |