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Wwf: «Ombrina Mare, 50.000 ettari di mare  concessi per la ricerca di idrocarburi»
 
PESCARA, 28.2.2013 - “Il progetto Ombrina mare è molto rischioso non solo per l'ambiente ma anche per il futuro dell'economia turistica e della pesca della regione e per questo va fermato”: così oggi il WWF Abruzzo presentando i dati sui rischi derivanti dai progetti petroliferi che si stanno moltiplicando nel mare antistante la regione. L'Associazione è venuta a conoscenza, tra l'altro, di un'ennesima concessione di un titolo minerario per ricerche petrolifere nel tratto di mare antistante Pescara, Francavilla ed Ortona.L'area marina che, secondo i dati raccolti dal Wwf, sarà interessata dalle ricerche
 

PESCARA, 28.2.2013 - Il progetto Ombrina mare è molto rischioso non solo per l'ambiente ma anche per il futuro dell'economia turistica e della pesca della regione e per questo va fermato”: così oggi il WWF Abruzzo presentando i dati sui rischi derivanti dai progetti petroliferi che si stanno moltiplicando nel mare antistante la regione. L'Associazione è venuta a conoscenza, tra l'altro, di un'ennesima concessione di un titolo minerario per ricerche petrolifere nel tratto di mare antistante Pescara, Francavilla ed Ortona.

Ricordiamo, invece, che il progetto Ombrina mare già approvato dalla commissione VIA nazionale è composto da una piattaforma di produzione con 6 pozzi, 36-42 km di tubazioni sottomarine e una grande nave raffineria FPSO di 320 metri di lunghezza ormeggiata a 10 km dalla costa per almeno 24 anni.

 

Il più aggiornato studio sugli incidenti riguardanti progetti simili ad Ombrina è il testo “Accident Statistics for Offshore Units on the

 UKCS 1990-2007

” della OIL and GAS UK, pubblicato nel 2009, che riassume tutti gli incidenti avvenuti tra il 1990 e il 2007 nelle strutture di sfruttamento degli idrocarburi attive nella piattaforma continentale inglese. Per quanto riguarda le piattaforme fisse inglesi nel periodo considerato sono avvenuti 5.871 incidenti con una frequenza di 3,4 incidenti per unità all'anno. Gli incendi sono stati 0,412 l'anno per unità, le esplosioni 0,024 l'anno e le perdite in mare di petrolio ben 1,76 l'anno per unità. Pertanto, se la piattaforma di produzione del progetto Ombrina mantenesse la frequenza media di incidenti delle strutture fisse inglesi si potrebbero prevedere nel suo ciclo di vita 42 perdite in mare (e gli incendi una sessantina). Per quanto riguarda le 16 navi FPSO inglesi nel periodo considerato sono avvenuti 603 incidenti con una frequenza di 4,10 incidenti per FPSO all'anno. Gli incendi sono stati 0,42 l'anno per unità, le esplosioni 0,013 l'anno e le perdite in mare di petrolio ben 2,82 l'anno per unità. Pertanto, se la FPSO del progetto Ombrina mantenesse la frequenza media di incidenti delle FPSO inglesi si potrebbero prevedere nel suo ciclo di vita 68 perdite in mare (e gli incendi una ventina).

Uno studio del Direttorato Norvegese per il Petrolio riporta la stima di perdite in mare di petrolio dalle FPSO di 3.240 barili in un ciclo di vita di 24 anni, solo tenendo conto delle perdite che avvengono durante l'allibo, il trasferimento del petrolio dalla FPSO alla petroliera (procedura che nel progetto Ombrina è prevista una volta al mese per 24 anni). Ovviamente a queste perdite vanno aggiunte quelle relative ad altre fasi della produzione e gestione. Un simile quantitativo ha, potenzialmente, secondo l'UNEP, la capacità di coprire circa 400.000 ettari di mare con un sottile film di meno di un mm di spessore.

Nello stesso studio relativo alle strutture della piattaforma continentale norvegese, si riporta una frequenza di collisioni tra FPSO e petroliera di 0,15 collisioni per anno per unità, ben superiori alla frequenza di collisione tra navi ed altri tipi di installazioni petrolifere. Pertanto, se la FPSO del progetto Ombrina mantenesse la frequenza media di collisioni delle FPSO norvegesi si potrebbero prevedere 3 collisioni nel ciclo di vita del progetto.

WWf Abruzzo

«La Regione Abruzzo non si sarebbe espressa seppur sollecitata!

Ennesimo colpo di mano, nuovo motivo per manifestare sabato 13 aprile a Pescara alle 15:30.

L'associazione: ecco tutti i rischi di Ombrina, sversamenti in mare “normali” in strutture simili per gli stessi petrolieri

 

 

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