PESCARA, 8.7.2013
- È inaccettabile che
nel 2013 si spari ad un
Orso bruno marsicano,
specie protetta a
livello europeo che vive
negli Appennini in poche
decine di esemplari. Ed
è ancora più
inaccettabile che questo
avvenga all’interno di
un’area naturale
protetta come il Parco
Nazionale d’Abruzzo,
Lazio e Molise, denuncia
il WWF Italia.
“Chiediamo al
Presidente del Consiglio
Letta di intervenire
urgentemente per
tutelare un patrimonio
di inestimabile
valore, creando un
coordinamento con i
Ministri competenti per
indagare velocemente e
con efficacia sui
colpevoli di questo
gravissimo reato, con
l’aiuto dei nuclei
investigativi del Corpo
Forestale. Questo reato
non può essere lasciato
impunito così come i
numerosi casi già
avvenuti negli anni
passati. Ricordiamo
tutti la morte dell’Orso
Bernardo e di altri due
orsi nell’autunno del
2007, una strage rimasta
senza colpevoli. Così
come ad oggi è rimasto
impunito l’avvelenamento
di numerosi animali
degli anni passati fino
a quelli dei mesi
scorsi. Ci vuole una
pronta risposta da chi è
chiamato a indagare:
questa volta vogliamo
meno chiacchiere e più
fatti concreti.
Chiediamo anche che si
intervenga per aumentare
i controlli
sull’allevamento
zootecnico sempre più
invasivo
e incontrollato, in
particolare cavalli e
bovini, che sta
assediando il cuore
delle aree protette, con
animali tenuti al
pascolo brado che
possono essere portatori
di malattie infettive
che facilmente possono
attaccare gli animali
selvatici e quindi
l’orso, già pesantemente
minacciato da
bracconaggio e riduzione
degli habitat. Così come
chiediamo di limitare
l’accesso alle tante
strade di penetrazione
in montagna solo a
coloro che hanno reali
motivi per percorrerle”
ha dichiarato Dante
Caserta, Presidente del
WWF Italia.
Il Parco Nazionale ha
recentemente pubblicato
l’elenco degli orsi
morti con le relative
cause. Ben 18 sono gli
orsi morti per arma da
fuoco dal 1971 e tanti
altri sono morti per
lacci e bocconi
avvelenati. Senza
parlare degli esemplari
morti per incidenti
stradali. La situazione
è quindi gravissima ed
occorre l’impegno di
tutte le Istituzioni
presenti per mettere un
freno a questi fenomeni
e preservare questa
specie dall’estinzione.
Alla conservazione
dell’Orso bruno in
Italia è dedicato il
progetto LIFE europeo
“Conservazione dell'Orso
bruno: azioni coordinate
per l'areale alpino e
appenninico”: si tratta
di un’iniziativa volta a
favorire la tutela delle
popolazioni di Orso
bruno delle Alpi
e degli Appennini ed a
sostenerne l’espansione
numerica, attraverso
l’adozione di misure
gestionali compatibili
con la presenza del
plantigrado, la
riduzione dei conflitti
con le attività
antropiche,
l’informazione e la
sensibilizzazione dei
principali portatori di
interesse. Sempre alla
tutela dell’Orso in
Appennino è dedicato il
PATOM, Patto per la
Tutela dell’Orso
Marsicano.
“Tutte queste
importanti iniziative,
però, non servono a
nulla se continueremo a
permettere a coloro che
vogliono distruggere gli
orsi di agire
impunemente”,
conclude Dante Caserta.
Per info sul progetto
europeo dedicato
all’orso bruno
http://www.life-arctos.it/home.html |