GIULIANOVA, 12.3.2014
- Sono solo 7 su 30 in Abruzzo gli uffici del
giudice di pace che, su decreto del ministro
della Giustizia Andrea Orlando, sono
stati tenuti in vita. Per la provincia di Teramo
si conferma la chiusura degli uffici di Campli,
Giulianova, Montorio al Vomano, Nereto e
Notaresco, accorpati a Teramo. Solo Atri
conserverà la sede del Giudice di pace.
“Sin
dal 2012 – dichiarano il sindaco
Francesco Mastromauro e il consigliere
Jurghens Cartone
(foto)
–
abbiamo cercato più volte, e siamo stati
solleciti nel farlo, un accordo con le 12
amministrazioni comunali ricadenti nella
competenza dell'ufficio giudiziario di
Giulianova per evitare la soppressione del
Giudice di pace. Non solo: sulla questione
abbiamo organizzato diversi incontri: da quello
in Comune, il 25 febbraio 2012, cui
partecipò il senatore Giovanni Legnini,
all'altro, tenuto il 25 ottobre seguente
in Sala Buozzi, con l'invito rivolto a tutti i
sindaci, ai parlamentari della provincia di
Teramo ed ovviamente ai consiglieri giuliesi, di
maggioranza e di opposizione, che vide la
presenza dell'onorevole Tommaso Ginoble.
Era infatti necessario, come stabilito dalle
disposizioni ministeriali, consorziarsi per
sostenere insieme le spese per il mantenimento
dell'Ufficio. Spese riguardanti non solo il
funzionamento della sede, ma anche gli stipendi
del cancelliere e del personale amministrativo,
in totale 5 persone, di cui ci saremmo dovuti
fare carico. Nel complesso diverse centinaia
di migliaia di euro l'anno. Una somma
elevata – continuano il sindaco e Cartone -
che Giulianova da sola avrebbe anche potuto
accollarsi, ma togliendo risorse al sociale,
alle scuole e ad altri servizi per la
collettività. Un'eventualità, questa,
prospettata il 29 febbraio 2012
in Consiglio comunale. Si trattava, insomma, di
fare una scelta, chiaramente politica e, come
avviene in altre città quando sono in gioco
questioni importanti per la collettività, da
condividere, responsabilmente, tra maggioranza e
minoranza. Ma l'opposizione, che sulla questione
ha riservato scarso interesse, ha risposto
picche. Dunque, se Giulianova voleva conservare
l'Ufficio del giudice di pace doveva accollarsi
tutte le spese o, come avevamo richiesto,
consorziarsi con altri Comuni. Altre strade non
ce n'erano. Purtroppo nessuna delle
amministrazioni comunali interpellate ha voluto,
o potuto, mettere mano al portafogli. Ed ecco il
risultato. Atri, infatti, ha conservato il
Giudice di pace grazie ad un accordo con
Cermignano, ripartendo i costi. Rimane il fatto
– concludono il sindaco e Cartone
- che ormai qui si taglia tutto e ovunque, e
che per evitare che lo Stato arretri non si
possono chiedere ai Comuni, ai quali Stato e
Regione tagliano le risorse, sacrifici di tipo
economico che poi ricadono sui cittadini”. |