GIULIANOVA,
5.3.2014 -
“Dobbiamo
difendere chi ci difende. La criminalità avanza
ed è sempre più agguerrita, ma invece di
potenziare le forze di polizia si tagliano i
presidi sui territori, con il rischio, Dio ce ne
guardi, che i cittadini arrivino, per
esasperazione, all'autodifesa”.
Il
sindaco Francesco Mastromauro interviene sul
piano del Viminale che prevede la chiusura di
centinaia di sedi della Polizia di Stato in
tutta Italia: un colpo di forbice su
Commissariati, distaccamenti di Polizia
stradale, posti di Polizia ferroviaria, squadre
nautiche nonché Sezioni di polizia postale e
della polizia di Frontiera che secondo il
Ministero dell'interno consentirebbe di
risparmiare 600 milioni di euro. “Aggiungendo
le 267 caserme dei carabinieri che pure si
prevede di sopprimere”, continua il sindaco,
“si taglieranno le unghie alle forze
dell'ordine che dal 2011 ad oggi hanno pure
dovuto subire tagli alle loro buste paga per 1
miliardo e 800 milioni di euro. Per l'Abruzzo, e
limitatamente alla Polizia di Stato, si prevede
la chiusura dei distaccamenti Polizia stradale
di Penne, di
Castel di Sangro, dell'Ufficio di Frontiera
marittima ed aerea e della squadra nautica di
Pescara, delle sezioni Polizia postale di Teramo
e Chieti nonché dei posti di Polizia ferroviaria
di Sulmona, di Ortona, di Vasto e di Giulianova,
risparmiandosi momentaneamente il posto Polfer
de L'Aquila perché città colpita dal terremoto.
So anche che alcune Compagnie carabinieri, e lo
stanno già facendo in altre regioni, verranno
declassate a Tenenze, con cancellazione
inevitabile di stazioni minori. Le misure
studiate dal Viminale, eufemisticamente definite
'riorganizzazione degli uffici', si debbono, è
vero, all'attuale crisi economica e al
drammatico vuoto negli organici: la Polizia ha
oggi in servizio 94 mila uomini mentre ne
dovrebbe avere 115.000; l'Arma, che dovrebbe
avere una forza di circa 118.000 militari, ha un
buco di 12 mila uomini. E ne saranno sempre di
meno perché le nuove immissioni non compensano i
pensionamenti. Ma le tre S, cioè Sicurezza,
Sanità e Scuola, non possono e non debbono
essere sacrificate, perché si disosserebbe
l'Italia, già martoriata. Oltretutto, ed è il
caso della Polizia ferroviaria, i costi sono
pressoché nulli perché le caserme vengono messe
a disposizione dalle FS. Quindi le soppressioni
di molti presidi non sono giustificate da
esigenze economiche. A questo punto
– conclude
Mastromauro - credo sia necessario che tutti
i sindaci delle città abruzzesi coinvolte nel
piano di ridimensionamento studiato dal Viminale
facciano fronte comune per scongiurare i tagli:
per questo, oltre ad un incontro già
calendarizzato con una rappresentanza sindacale
della PS, chiederò al prefetto di Teramo un
confronto sulla questione, magari insieme con il
mio collega di Teramo Maurizio Brucchi, ed è mia
intenzione mobilitare gli altri sindaci tramite
l'ANCI regionale, in modo che il nostro siano un
“no” corale all'ammaina-bandiera stabilito dal
Viminale sulle politiche della sicurezza”.
UFFICIO DI STAFF
DEL SINDACO
Coordinatore
Dott. Sandro Galantini
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