PINETO (Te),
6.11.2014
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Anche
l’AMP Torre del Cerrano potrebbe avere
l’importante compito di contrastare
l’erosione costiera con la partecipazione al
progetto Adriaptation, che dopo un anno
di intenso lavoro, portato avanti nell'ambito
della rete delle aree protette adriatiche e
ioniche "AdriaPAN", è stato candidato al
bando Life 2013/2020, la nuova misura sui
cambiamenti climatici. Non a caso capofila è
l’ISPRA, l’Istituto Centrale per la
protezione dell’ambiente, organo
tecnico-scientifico del Governo; gli altri
partner del progetto sono: gli Istituti di
Ricerca di Lubiana e di Spalato, la Riserva
naturale della Sentina, il Parco Nazionale di
Brijuni, il Parco naturale di Strunjan e il
Centro ricerche applicate sviluppo sostenibile.
Numerosi gli enti ed organismi di supporto, tra
i quali il Ministero dell’Ambiente, l’Iniziativa
Adriatico Ionica, il MedPAN, AdriaPAN,
Federparchi, ecc.
L’idea è quella di fare in modo che nelle aree
protette si sperimentino forme ecocompatibili di
adattamento ai mutamenti del clima. Uno dei temi
che le aree protette marine e costiere
considerano di maggior rilievo è quello
dell’erosione costiera. E nel progetto è
previsto che ogni area protetta partner del
progetto sperimenti una tecnica di protezione
della costa.
Nell’AMP Torre del Cerrano si andrà ad
approfondire l’effetto benefico che la
protezione della duna naturale ha su
quella costiera, perché il tratto dell’AMP Torre
del Cerrano tra Pineto e Silvi, e lo si può
apprezzare anche semplicemente passeggiando
sulla spiaggia, beneficia di tale effetto, mai
studiato ed approfondito in maniera sistematica
e scientifica, nonostante ne parlino in molti.
Il beneficio evidente apportato dalla duna alla
tutela della linea di costa è dimostrato dal
fatto che non c’è stata ancora necessità di
barriere frangiflutti in quest’area, nonostante
le barriere siano state già da tempo posizionate
più a nord e più a sud aggravando, quindi, la
situazione di erosione nella zona rimasta
libera.
Questo effetto benefico che la duna dà al
mantenimento dell’erosione costiera verrà
studiato scientificamente e migliorato nell’area
di Torre Cerrano, prevedendo anche un compito
di ricostruzione di zone dunali, danneggiate
o scomparse. In tale ambito sarà avviata
un’attività di formazione dei professionisti
interessati per renderli partecipi di questa
esperienza e conoscenza.
Inoltre, l’AMP Torre del Cerrano dovrà
predisporre una rete di monitoraggio in molte
delle aree marine protette adriatiche, non solo
italiane. Sarà infatti compito di un gruppo di
ricerca coordinato dall’AMP quello di
posizionare e gestire i sensori di temperatura
sui sistemi di delimitazione di numerosi parchi
marini e collegare i sensori alle banche dati
dei cambiamenti climatici gestite dall’ISPRA. |