PINETO (Te),
5.9.2014
-
Il
Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio,
con l’ordinanza del 3 settembre 2014,
ha respinto il ricorso del
Co.ge.vo., Consorzio Gestione Vongole del
Compartimento Marittimo di Pescara, che chiedeva
la sospensiva del decreto istitutivo dell’Area
Marina Protetta Torre del Cerrano e del
Regolamento per la disciplina delle attività
consentite nelle diverse zone di protezione.
Il provvedimento sostanzialmente ribadisce il
concetto che il metodo di dragaggio dei
fondali con le turbosoffianti utilizzato
dal Consorzio è del tutto incompatibile con
la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina
Protetta; inoltre, che la superfice
dell’area non è pregiudizievole all’esercizio
della pesca, trattandosi di 7 chilometri di
costa su un totale di circa 82.
Il contenzioso era stato innescato dal Co.ge.vo.
lo scorso maggio, prima delle elezioni
amministrative, allorquando la Regione Abruzzo
aveva annullato con delibera il proprio parere
positivo espresso nell’ambito del processo di
costituzione dell'AMP Torre del Cerrano. Una
vicenda a dir poco assurda considerato che la
stessa Regione si era costituita, tramite il
Consorzio di Gestione dell'AMP, contro il
ricorso al TAR presentato dal Co.ge.vo. per
l'annullamento del decreto istitutivo dell'Area
marina protetta.
Il Presidente dell’AMP Torre del Cerrano Benigno
D’Orazio nell’esprimere viva soddisfazione per
l’esito del ricorso ha dichiarato: “Ero molto
fiducioso e questa causa vinta si aggiunge alla
precedente, fugando ogni possibile dubbio
sull’istituzione dell’Area marina protetta.
Spero, pertanto, che questa ulteriore decisone
ponga fine ai continui attacchi nei confronti
dell’AMP, attacchi che non hanno fondamento né
giuridico né sostanziale. Purtroppo, le
considerazioni da me svolte, sin dal maggio
scorso, in ordine alla delibera della Giunta
Regionale che in modo artificioso cercava di
riaprire l’iter istitutivo del Parco, trovano
oggi puntuale conferma: si trattava solo di
un’ennesima beffa ai danni dei pescatori. Non mi
esalto dunque per la vittoria odierna –
prosegue D’Orazio - ma sono già al lavoro
affinché si possa dare una risposta compiuta sia
alle richieste del Co.ge.vo. che delle varie
associazioni locali pro Parco (il tema è stato
da me posto all’attenzione dell’Assemblea del
Parco sin dal luglio scorso). Ovviamente,
l’unica condizione che pongo è quella di avere a
che fare con interlocutori seri e credibili,
perché non è tollerabile che di giorno si
inneggi alla pesca sostenibile ed attrezzi
eco-compatibili, mentre di notte si pongano in
essere vere e proprie azioni criminali portate
avanti da oltre 20 vongolare che saccheggiano
l’Area marina protetta con le loro
turbosoffianti”.
Intanto, nel più breve tempo
possibile si terrà una riunione congiunta tra
l’Assemblea del Parco e la Commissione di
Riserva (presieduta dal prof. Paolo
Dell’Anno) al fine di esaminare queste
problematiche così importanti; il Presidente
D’Orazio non farà mancare la sua proposta agli
organi che dovranno assumere le decisioni finali
sul tema. |