PESCARA, 11.11.2014 -
Continua purtroppo l'incomprensibile
braccio di ferro che le autorità di
gestione dell'area marina protetta Torre
del Cerrano hanno ingaggiato con il
Co.Ge.Vo Abruzzo, nonostante il
consorzio si sia notevolmente impegnato
ad intraprendere una politica di
gestione oculata ed attenta delle
vongole, risorsa oggetto di cattura. I
numerosi incontri e tavoli tecnici di
confronto non sono serviti ad uscire da
questo stallo, e continua a registrarsi
una netta distanza tra l'autorità
dell'area marina protetta e il comparto.
La natura del contenzioso é figlia di
una mentalità anacronistica, che pone
gli interessi ambientali e quelli
economici in contrapposizione, ignorando
così quanto la tutela della risorsa
rappresenti per gli stessi pescatori una
garanzia di lavoro, ma che il valore
dell'impresa e del lavoro é altrettanto
centrale. Ma le ragioni più profonde
vanno ricercate in una volontà di
istituire una zona marina protetta, non
particolarmente sostenuta da reali
esigenze ambientali e per di più senza
tenere in conto le esigenze ed il
pensiero del settore. Federpesca si pone
quindi a capo di un confronto
definitivo, al fine ultimo di trovare
una soluzione condivisa che tuteli tutti
gli interessi legittimi in gioco,
considerando il ruolo insostituibile che
la pesca gioca nel territorio in una
situazione congiunturale nella quale
anche una sola impresa, anche un solo
posto di lavoro risultano preziosi. |