TERAMO, 17.3.2014
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Sabato 22 e domenica 23 marzo
2014 avrà luogo la
ventiduesima edizione delle
Giornate FAI di Primavera,
grande festa popolare che dalla sua prima
edizione a oggi ha coinvolto oltre sette milioni
di italiani e che quest’anno vedrà l’apertura
straordinaria di oltre 750 luoghi in tutte le
regioni d’Italia. Quest'anno le Giornate FAI di
Primavera sono dedicate all'imperatore Augusto
nel secondo millenario della sua morte. Tra le
750 aperture in tutte le regioni d’Italia, 120
racconteranno la sua storia.
I LUOGHI APERTI A TERAMO.
La Delegazione FAI di Teramo quest'anno ha
scelto proprio il capoluogo come scenario delle
Giornate di Primavera. Saranno sette i siti
aperti e visitabili a cura dei volontari del
Fondo Ambiente Italiano con le seguenti
modalità: sabato 22 e domenica 23 marzo, dalle
9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
1) Castello Della
Monica (visita al giardino)
Il
castello Della Monica è un pregevole, quanto
eccentrico, esempio di arte neogotica in Italia.
La sua costruzione ha occupato gli ultimi anni
di vita (1889-1917) del suo ideatore e
proprietario, Gennaro Della Monica (1836-1917),
importante rappresentante della pittura
abruzzese di secondo Ottocento. La decorazione
di questa singolare struttura si completava col
recupero di reperti archeologici, risalenti a
più epoche e provenienti da diversi siti, a noi
ancora ignoti.
2) Convento di
Sant'Agostino (attuale sede dell'Archivio di
Stato)
L'ordine degli Agostiniani s’insediò a Teramo
nel XIII secolo. La vita della comunità fu assai
fiorente lungo il Basso Medioevo, tanto da
necessitare, nel 1420, l'ampliamento delle sue
strutture. L'antico convento dei Padri
Agostiniani fu adattato a carcere civile dal
1803 al 1807. L'edificio, che si estende per
4.270 mq, ospita attualmente l'Archivio di
Stato.
3) Teatro Romano
(luogo augusteo)
Realizzato tra la fine del I sec. a.C. e
l'inizio del I sec. d.C., l'edifico sorgeva sul
limite nord della città. La struttura poteva
ospitare fino a 3.000 posti a sedere. Oggi
restano visibili le strutture portanti della
cavea e parte del proscenio, recuperati a
seguito di campagne di scavo a partire dal 1918.
Tra i reperti della decorazione scultorea, sono
stati rinvenuti frammenti di due epigrafi
rivolte rispettivamente a Lucio e Gaio Cesare,
figli di Agrippa, e nipoti di Augusto.
4) Torre Bruciata
(luogo augusteo)
La
Torre Bruciata è una struttura difensiva di
origine incerta, probabilmente già esistente in
epoca romana. Oggi si presenta come residenza
fortificata, rivestita da materiale di recupero
che proviene da strutture romane. La torre
prende il nome dai segni d'incendio, ancora
leggibili, che risalgono al sacco dei Normanni,
avvenuto nel 1156.
5) Chiesa di
Sant'Anna
La
chiesa di Sant’Anna dei Pompetti è una delle più
antiche di Teramo. L’edificio sorse dopo il
sacco normanno (1156) che distrusse l’antica
cattedrale di Santa Maria Aprutiensis. Il
portico della cattedrale fu quindi riadattato a
chiesa, l’odierna Sant’Anna. Come molte chiese
altomedievali, anche l’antica cattedrale poggia
sui resti della città romana. All'interno si
conservano testimonianze artistiche appartenenti
a diverse epoche.
6) Area
archeologica di Piazza Sant'Anna (luogo
augusteo)
Alle prime indagini, condotte tra il 1896 e il
1898, fecero seguito, quasi un secolo dopo,
nuove scoperte per merito della Soprintendenza
ai Beni Archeologici. La parte più antica del
complesso risale a metà VIII-IX secolo d.C.,
alla quale si sovrappongono resti di una seconda
fase costruttiva. L’impianto dell'antica
cattedrale di Santa Maria Aprutiensis era
composto da tre navate divise da colonne di
epoca romana.
7) Area
archeologica di Largo Madonna delle Grazie
L’area archeologica comprende al suo interno
resti di tre strutture architettoniche,
appartenenti a periodi distinti. La più antica
consiste in una domus del II secolo a.C.; la
seconda è una domus risalente al I secolo d.C.
dotata di impianto termale privato; la terza
struttura, sorprendentemente, non è una
residenza patrizia, ma un opificio destinato
alla tinteggiatura dei panni.
I
visitatori potranno avvalersi anche quest’anno
di guide d’eccezione: gli Apprendisti Ciceroni,
ruolo ricoperto dagli studenti dell'Istituto di
istruzione superiore Delfico-Montauti e della
facoltà di Scienze della Comunicazione
dell'Università di Teramo. Anche in questa
edizione, gli iscritti al FAI e chi si iscriverà
durante le Giornate di Primavera potranno godere
di visite e corsie esclusive.
“Le Giornate FAI di Primavera
metteranno in vetrina la nostra grande bellezza”,
ha dichiarato nella conferenza stampa di questa
mattina il Capo delegato del FAI di Teramo,
Franca Di Carlo Giannella. “Vogliamo
puntare i riflettori soprattutto sul Castello
Della Monica che ha bisogno di essere
restaurato. Il FAI di Teramo vuole che il
Castello torni al suo antico splendore”. Il
messaggio è stato raccolto dal sindaco di
Teramo, Maurizio Brucchi: “Grazie al
FAI per aver scelto Teramo con un programma
molto intenso. Speriamo che venga tanta gente a
visitare i nostri gioielli. Stiamo lavorando per
trovare le risorse per completare l’opera di
recupero definitivo del Castello Della Monica.
L’attenzione è alta grazie anche a chi ha
acceso i riflettori sul Castello come il FAI”.
L’INAUGURAZIONE.
Le Giornate FAI di Primavera organizzate dalla
Delegazione di Teramo saranno inaugurate con un
evento in programma venerdì 21, a partire dalle
17.00, presso l'Archivio di Stato diretto da
Carmela Di Giovannantonio. Per l'occasione
verrà inaugurata la mostra documentaria “Un
grande Amore nella Grande Guerra” a cura di
Giorgio De
Berardinis
e dell'Archivio di Stato. Seguirà l'esibizione
del Coro degli Alpini "Stella del Gran Sasso"
diretto da Giacomo
Sfrattoni. Al termine dell’evento ci sarà un
buffet offerto dalle volontarie FAI.
Tutte le info
sull'evento e i luoghi visitabili sono sul sito:
www.giornatefai.it |