TERAMO, 30.5.2014 -
Approvato
il Bilancio di previsione 2014 per
42.783.454 euro. Un documento “meramente
contabile” come è stato definito dallo stesso
assessore al Bilancio, Davide Di Giacinto, privo
di una reale indicazione programmatica a causa
del momento storico che stanno vivendo tutte le
Province che fra sei mesi cambieranno
completamento assetto istituzionale con
l’elezione di secondo livello, e quello
funzionale, con la revisione delle competenze
attribuite.
In questa fase di
passaggio, come previsto dal Decreto legge
66/2014, viene a mancare un ulteriore milione di
euro (che si somma ai 13 milioni e 200 mila euro
degli ultimi due anni: 8 milioni e 400 mila euro
di tagli ai trasferimenti e 4 milioni e 800 mila
euro di addizionale Irpef che ora viene
incassata dallo Stato).
Come sottolineato
dal presidente Valter Catarra, secondo quanto
chiede il Decreto, il milione dovrebbe essere
reperito tagliando direttamente alcuni servizi
come quello del calore. “Qui siamo oltre i
tagli, ci chiedono di ridurre i costi di
funzioni primarie come il calore, che per quanto
riguarda le Province significa il riscaldamento
nelle scuole. Se non verranno accolti gli
emendamenti presentati dall’Upi, non so come
riscalderemo gli studenti a partire da ottobre”.
Il bilancio è
stato approvato a maggioranza con una nota del
presidente Catarra sull’Istituto Musicale
superiore Braga: “Per una questione di tempi non
abbiamo fatto in tempo a presentare un
emendamento per il ripristino del contributo ma,
in questa delicata fase dell’Istituto alle prese
con una partita che ha riacceso le speranze di
statizzazione, riteniamo vada fatto ogni sofrzo
per sostenere questa scomessa e provvederemo
con una variazione di bilancio a ripristinare il
capitolo di spesa”.
Le cifre del
bilancio al link
http://admin.provincia.teramo.it/sala-stampa/relazione-previsionale-e-programmatica-2014-2013-2016
Convenzione Gran Sasso Teramano.
Rinviata al prossimo Consiglio, su richiesta
della minoranza e dopo una sospensione di alcuni
minuti, la convenzione con la quale si concede
in uso per 15 anni alla società pubblica “Gran
Sasso Teramano spa” (partecipata da Provincia,
Camera di Commercio, Comuni di Pietracamela,
Fano Adriano, Regione Abruzzo, le
Amministrazioni separate di Fano e Pietracamela)
la cabinovia di Prati di Tivo.
Considerato che,
come spiegato nella Delibera consiliare, il
finanziamento Fas – circa 11 milioni e 400 mila
– non è sufficiente a coprire l’intero costo
dell’opera, la Provincia si farebbe carico della
parte restante (come previsto dalla precedente
convenzione firmata nel 2008) 3 milioni di euro
conguagliandola, però, con il canone di
concessione che la Gran Sasso Teramano dovrebbe
pagare all’ente: 200 mila euro l’anno.
Un’operazione, che, insieme all’arrivo degli 11
milioni e 400 mila euro deliberati dalla Regione
Abruzzo per la copertura dell’opera, dovrebbe
consentire alla Gran Sasso teramano di chiudere
il debito acceso con la Unicredit e di
restituire 2 milioni e mezzo di finanziamento
ottenuti nel 2006 dalla Regione, finanziamento
poi risultato incompatibile con la concessione
del Fas.
Una operazione
complessa per la quale, maggioranza e
opposizione, hanno chiesto agli uffici di
produrre una documentazione giuridica e
amministrativa più ampia corredata anche di un
parere legale.
Adottato il
Piano strategico per la sostenibilità ambientale
e la variante normativa al Piano territoriale
Il Consiglio
Provinciale ha votato all’unanimità (14
presenti) l’adozione del Piano strategico
provinciale per la sostenibilità ambientale e il
contenimento del consumo di suolo con la
variante normativa al Piano territoriale
vigente. Dalla pubblicazione sull’Albo pretorio
ci saranno trenta giorni di tempo per la
presentazione delle osservazioni.
Il piano, ieri
sera, è stato illustrato ai consiglieri dai suoi
redattori Michele Talia, coordinatore
Scientifico, Marco D'Annuntiis e Rosalba
D'Onofrio, tutti docenti della Scuola di
Architettura e Design dell’ Università di
Camerino. Del gruppo di progettazione hanno
fatto parte anche Giuliano Di Flavio, architetto
dell’ente, e Roberto Branda e Alfonso Pallini
del Servizio territoriale.
“Il Piano
propone un approccio completamente nuovo
rispetto al modello di pianificazione e
progettazione che abbiamo conosciuto fino ad
oggi” afferma l’assessore all’urbanistica
Vincenzo Falasca che spiega: “introduce una
nuova governance del territorio che costringe
gli amministratori locali, i Sindaci che fra
breve saranno i protagonisti della nuova
Provincia, a lavorare e decidere insieme perché
le dinamiche sociali, urbanistiche e ambientali
non rispettano i confini amministrativi e le
incoerenze prodotte dalle politiche urbanistiche
locali non possono che essere risolti in un
ottica di sistema territoriale. E’ molto
innovativo perché anticipando la Legge regionale
sul consumo di suolo, approvata qualche
settimana fa, introduce una serie di principi
saldi sul contenimento del suolo, sui meccanismi
di compensazione ambientale, sulla retrocessione
della capacità edificatoria”.
Il Piano recepisce
quanto previsto dalla legge regionale 24 del
2014 e accoglie i contributi che in questi anni
di lavoro sono pervenuti dagli attori
territoriali. “Come accade per ogni cambiamento,
e il Piano rappresenta una forte discontinuità
con il passato, ci sono anche resistenze e
perplessità ma c’è una lunga fase di passaggio
per presentare le osservazioni mentre sono state
previste norme di salvaguardia per gli
interventi già avviati” chiosa l’Assessore che
ieri sera non ha partecipato alla discussione ed
è corso in ospedale per la nascita della sua
prima nipote, la piccola Mia.
Il Piano sarà
dettagliatamente illustrato, anche per la parte
tecnica e normativa, nel corso di una conferenza
stampa che si svolgerà il prossimo 3 giugno
nella Sala Giunta della Provincia, a partire
dalle ore 11. |