TERAMO,
4.7.2014 -
La situazione
finanziaria, strutturale e amministrativa delle
Province al vaglio della Regione. Nel corso del
primo incontro con il presidente della
Regione, Luciano D’Alfonso, riunione
definita da Valter Catarra “pienamente
soddisfacente e molto operativa” è stata
rappresentata una situazione decisamente
complessa in una fase istituzionale
particolarmente confusa. In particolare, i
quattro Presidenti di Provincia, hanno
presentato alla Regione “il conto” dei crediti
vantati dagli enti locali verso la Regione: le
risorse della manutenzione ordinaria delle
strade, quelle per l’edilizia scolastica, quelle
per il trasporto disabili per citare le voci di
spesa di servizi essenziali e sensibili.
“D’Alfonso ha
riunito attorno al tavolo i dirigenti regionali
e buona parte della Giunta – spiega
Catarra – ponendo le condizioni per un
confronto totalmente operativo. Ci ha chiesto
una dettagliata e rigorosa perizia di spesa su
tutti i servizi in sofferenza. A mia volta ho
convocato per martedì e mercoledi prossimo una
riunione con direttore, dirigenti e assessori
per procedere celermente a formulare l’elenco
delle priorità. In seguito, ci ha assicurato
D’Alfonso, ci si occuperà della partita relativa
a funzioni e dipendenti”.
Intanto una nota
ufficiale, il Ministro alle autonomie locali,
Maria Carmela Lanzetta, invita le Province a
garantire quelle “le funzioni che nell’ambito
del processo di riordino sono attribuite alle
Province" raccomandando “l’adozione di ogni
iniziativa atta a preservare la piena
operatività delle strutture e la continuità dei
servizi”.
“Una
raccomandazione paradossale e contraddittoria
perché continuare ad assicurare i servizi con
l’ulteriore taglio agli enti locali contenuto
nel D.L. 66 è circostanza impossibile visto che
già ora non sappiamo come coprire le spese per
servizi essenziali e sensibili come il trasporto
dei disabili e che allo stato sicuramente non
riusciremo a garantire un’adeguata copertura del
servizio di riscaldamento agli studenti dei 30
istituti scolastici di nostra competenza –
continua Catarra - per non parlare del fatto,
così come richiamato dallo stesso Ministro nella
lettera citata, che le Province mantengono
funzioni correlate alla sicurezza della
popolazione ad esempio in materia di prevenzione
e gestione del rischio idro-geologico e del
rischio sismico. Come assicurare queste
funzioni, però, non viene spiegato e visto che
almeno una ventina di Province hanno già sforato
il Patto di stabilità o sono in fase di
predissesto viene da pensare che si sia
legiferato in fretta e con superficialità
scaricando tutti i problemi italiani sulle
realtà locali dove amministratori senza
portafogli, dirigenti e dipendenti rischiano
ogni giorno denunce civili, penali e per danni
erariali”.
Il quadro
istituzionale viene sicuramente complicato dalla
circostanza che il Presidente e gli
amministratori provinciali hanno dovuto
riprendere le abituali attività lavorative e che
la loro presenza nell’ente non può che essere
saltuaria e in orari non rispondenti a quelli
degli uffici. Intanto sono arrivate le direttive
del Ministero per le elezioni di 2 livello che
dovrebbero svolgersi il prossimo 28 settembre. |