TERAMO,
3.9.2014 -
Una crisi idrica, che ha lasciato a secco i
Comuni della costa, determinata più che dalla
mancanza d’acqua – risorsa che almeno quest’anno
non è mancata – dalla vetustà della rete, dalla
carenza di adduttori, dalla necessità di sistema
di telecontrollo moderno che consentirebbe di
intervenire con tempestività nei momenti
critici prendendo l’acqua dove c’è e portandola
dove manca.
Il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, ha
spiegato così – portando dati, cifre e progetti
– le criticità con le quali il territorio
teramano ha dovuto fare i conti quest’estate. Lo
ha fatto partecipando all’assemblea dell’ASSI
(assemblea dei sindaci del servizio idrico)
convocata dal presidente Valter Catarra e
dall’assessore alle opere pubbliche, Massimo
Vagnoni, che si è svolta questo pomeriggio nella
Sala del Consiglio della Provincia.
Alla riunione è intervenuto anche l’assessore
regionale all’Ambiente e all’assetto
idrogeologico, Mario Mazzocca, il quale, dopo
aver ascoltato gli amministratori locali e il
Ruzzo ha annunciato che già venerdì prossimo la
Giunta regionale delibererà la ripartizione dei
fondi per la depurazione delle acque e che 24
milioni saranno destinati ai progetti già
cantierabili presentati dal Ruzzo. “Un primo
importante passo perché sapete che dalla qualità
delle acque e quindi dalla depurazione dipende
un assetto fondamentale della gestione del ciclo
idrico”.
Altri finanziamenti per il teramano arriveranno
dal cosiddetto “Sblocca Italia”. “Qualche
decina di milioni di euro, in questo momento non
posso essere più preciso, per la realizzazione
del secondo lotto del potabilizzatore di
Montorio: il progetto del Ruzzo,
complessivamente, costerebbe 52 milioni di euro
e non sarà possibile arrivare a questa cifra ma
saranno risorse importanti per realizzare buona
parte degli interventi previsti”.
I disagi subiti da cittadini, turisti e
amministrazioni locali sono state rappresentate
in apertura, dall’assessore provinciale Vagnoni:
“Una situazione non accettabile che si è fatta
drammatica se sommata alle difficoltà
conseguenti alla pessima stagione turistica.
Nelle settimane dal 9 al 20 agosto i cittadini
come gli operatori si sono trovati a far fronte
da soli, affrontando dei costi, alla mancanza
d’acqua potabile. Va trovato un sistema anche
per gestire l’emergenza”.
Su questo aspetto si è registrata la
sottolineatura del Commisario dell’Ato, nonchè
direttore regionale, Pierluigi Caputi: “Anche
nei modelli più sofisticati e tecnologici si
potrebbero verificare delle interruzioni,
bisogna adottare un Piano dell’emergenza che
preveda un’adeguata assistenza e una puntuale
comunicazione istituzionale ai cittadini”.
Tanti i Sindaci intervenuti e il presidente
Catarra ha chiosato: “Non vorrei ripetermi ma
è evidente che è indispensabile un luogo
istituzionale dove le amministrazioni locali
possano confrontarsi e fare sintesi e questo
luogo non può che essere la Provincia”. |