TERAMO,
11.6.2014 -
Ultimo atto del Consiglio Provinciale degli
eletti – da oggi è il Presidente che ne assume
le funzioni - che ieri sera ha approvato la
convenzione con la quale si rinnova per 15 anni
la concessione alla società pubblica, Gran Sasso
Teramano, per la gestione della cabinovia di
Prati di Tivo.
Con la delibera approvata, inoltre, si prende
atto che il finanziamento ottenuto con i Fas, 11
milioni e 400 mila euro, non sono sufficienti a
coprire le spese effettivamente sostenute e che
l’ulteriore somma a carico della Provincia –
così come previsto dall’art 8 della prima
convenzione approvata nel 2008 – 3 milioni di
euro, vengano compensati con il canone di
concessione annuale di 200 mila euro che la Gran
Sasso dovrebbe pagare.
“Con questo provvedimento mettiamo in
sicurezza la società e l’operazione voluta
fortemente in maniera bipartisan da questo
stesso Consiglio, sei anni fa, su iniziativa
della Giunta Ruffini – ha dichiarato ieri
sera il presidente Catarra – un atto
di responsabilità che, ancora una volta, la
Provincia si assume per superare i molti
ostacoli amministrativi e finanziari che questo
progetto ha incontrato. La cabinovia è un
patrimonio di tutto il territorio, una risorsa
per il turismo e le aree montane. Ora che sono
anche arrivati i soldi del Fas, sarebbe
paradossale se l’attività venisse ostacolata da
ulteriori problemi burocratici. Mi auguro che
anche altri enti, il Comune di Pietracamela e
l’Autorità separata per gli usi civici, mostrino
lo stesso senso di responsabilità che ha avuto
il Consiglio”.
Il riferimento del Presidente è alla vicenda
insorta nelle ultime ore in seguito alla
richiesta da parte dell’Amministrazione separata
di un canone annuo dei terreni di 78 mila euro.
Un cifra ritenuta fuori mercato dalla Gran Sasso
Teramano e comunque non sostenibile
economicamente. Questo pomeriggio si svolgerà
una riunione in Regione per superare l’ultimo
ostacolo che si frappone all’apertura della
cabinovia mentre è già iniziata la stagione
turistica.
Da parte della minoranza, che si è astenuta – ma
ha votato contro il consigliere Ugo Nori
– sono state esplicitate “perplessità sull’iter
amministrativo” come specificato dal capogruppo
Pd, Renzo Di Sabatino: “nessun contrasto sulla
decisione che condividiamo totalmente. E’ l’atto
amministrativo e il suo iter che suscita delle
perplessità, perplessità che non vengono
completamente superate dal parere legale perché
dalla convenzione iniziale a quella di oggi sono
intervenute numerose modifiche legislative sulle
società partecipate e questo avrebbe consigliato
un’ampia relazione da allegare all’atto”.
Ma ieri sera è stato un Consiglio speciale,
l’ultimo degli eletti nella storia delle
Province italiane. Da oggi il Presidente assume
i poteri del Consiglio e si prepara a gestire la
fase transitoria che entro dicembre dovrà
portare all’elezione di secondo livello fra i
Sindaci e loro delegati che poi, sceglieranno il
nuovo Presidente.
Valter Catarra
rimane in carica, come i suoi assessori,
svolgendo le funzioni a titolo gratuito. “Quello
che mi rammarica è che la mia presenza e quella
degli assessori non potrà essere né costante né
efficace quanto questa delicata fase
imporrebbe, visto che dovremo tornare alle
nostre occupazioni ” ha sottolineato il
Presidente.
Serata di commiati e bilanci, quindi, con
numerosi interventi dai banchi della maggioranza
e dell’opposizione: Renzo Di Sabatino, Rita
Ettorre, Raimondo Micheli, Ugo Nori per citarne
alcuni.
“Abbiamo avuto il privilegio di amministrare
nel periodo probabilmente più difficile dal
dopoguerra – ha detto ancora Catarra
– la peggiore difficoltà è stata la
delegittimazione, non solo degli eletti ma anche
della struttura, delle funzioni, dei dipendenti:
lavorare senza un orizzonte. Ci hanno lasciato
morire per asfissia e il rimpianto più grande è
per quelle strade dissestate che non possiamo
riparare per mancanza di fondi e a quelle scuole
che avrebbero meritato ben altra attenzione. E
che tutto questo non sia utile al Paese è chiaro
sin da oggi: nessuno sa bene cosa dobbiamo fare
da domani, quali funzioni e come esercitarle,
con quali poteri e quali limiti”.
Un passaggio del suo discorso il Presidente lo
ha dedicato all’opposizione definita “elegante”
con un pensiero particolare dedicato al suo
predecessore, Ernino D’Agostino – che ha
lasciato lo scranno da consigliere per diventare
segretario regionale del Sunia – “una persona
che ho stimato molto per la sua preparazione”.
Il presidente del Consiglio, Mauro Martino, ci
ha tenuto a ricordare che “questo Consiglio non
è mai dovuto ricorrere alla seconda
convocazione, in alcune circostanze anche grazie
alla minoranza. Un’assise, quindi, che ha fatto
bene il suo lavoro”. Un ricordo è stato rivolto
al consigliere Claudio Posabella scomparso
alcuni mesi fa.
Ringraziamenti calorosi ai dipendenti, sul loro
futuro si è soffermato Catarra: “persone che
stanno vivendo nell’incertezza più totale
rispetto al loro futuro personale e
professionale nel silenzio di tutti, anche dei
sindacati”. |