TERAMO,
13.11.2014 -
Settecentodue
giovani teramani hanno riposto fiducia nel
programma Garanzia Giovani. Tanti sono i ragazzi
fra i 15 e i 29 anni che sono stati presi in
carico dai Centri per l’Impiego e sono arrivati
a sottoscrivere il cosiddetto “Patto di
adesione”. Si tratta del risultato più
significativo raggiunto in Abruzzo fra i giovani
“assegnati” (quelli che si sono iscritti al
programma) e quelli che hanno terminato il
percorso arrivando a sottoscrivere il Patto.
La provincia
di Teramo, infatti, ha ricevuto circa il 24%
dei nominativi da prendere in carico (1868) e ha
provveduto a convocare oltre il 70% di loro;
circa il 45% del totale dei patti di attivazione
stipulati in Abruzzo (702)
A questa
adesione, però, non corrisponde al momento una
adeguata offerta da parte delle imprese (chi
assume con Garanzia Giovani ha diritto ad un
bonus occupazionale) e si rimane in attesa dei
bandi regionali sui tirocini, formazione,
mobilità anche extraterritoriale, autoimpiego.
“Sarebbe
una doppia beffa per i giovani, già
demoralizzati da un presente non incoraggiante,
se delle risorse a loro destinate, 31 milioni in
Abruzzo, non si ricavassero benefici diretti e
misurabili a loro favore – afferma il
Presidente che aggiunge – Anche la misura
dell’apprendistato non sta funzionando
benissimo. Secondo Facile, il sistema di
incrocio domanda/offerta dei nostri centri, sono
solo due i contratti stipulati nella nostra
provincia e secondo la CGIL, nei dati diffusi
alcuni giorni fa, sarebbero solo due in tutto
l’Abruzzo i contratti stipulati con il bonus
occupazione”.
Di Sabatino,
quindi, propone di aprire una finestra di
dialogo con gli imprenditori “La scomessa è
quella di accorciare drasticamente i tempi della
burocrazia; di avvicinare le imprese per
verificare di cosa hanno bisogno in questo
momento storico e costruire la formazione, pure
finanziata con 2 milioni di euro, sulla base di
queste richieste; legare la formazione al bonus
occupazionale. E se si verifica in corso d’opera
che su alcune delle misure previste non vi è
offerta, come sta accadendo con l’apprendistato,
rimodulare il Piano, subito però, spostando le
risorse dove c’è domanda“. |