TERAMO,
16.6.2014 -
Personale delle Squadre Mobili delle Questure di
Teramo e Rieti, coordinato dal Servizio Centrale
Operativo del Dipartimento della Pubblica
Sicurezza, nella mattinata odierna ha dato
esecuzione ad un’ordinanza di custodia
cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di
Rieti, nei confronti delle seguenti donne di
etnia rom:
1)
SPINELLI
Clelia, di anni 45, abitante a Martinsicuro;
2)
SPINELLI
Filomena Manuela, di anni 29, residente ad Alba
Adriatica;
3)
DI ROCCO
Rita, di anni 48, residente ad Alba Adriatica;
4)
SPINELLI
Dora, di anni 39, residente ad Alba Adriatica.
Le prime
tre destinatarie di misura cautelare in carcere
e la quarta di obbligo di dimora nel comune di
Alba Adriatica.
Le donne
sono state individuate quali responsabili di
numerosi furti in appartamento commessi a Rieti
negli scorsi mesi di marzo ed aprile,
soprattutto in danno di anziani.
Lo scorso
mese di aprile, il personale della Squadra
Mobile di Rieti fermava in quel centro e
sottoponeva a controllo DI ROCCO Rita e SPINELLI
Filomena Manuela. Quest’ultima, nell’occasione,
forniva, peraltro, false generalità, in quanto
sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di
dimora nel comune di Alba Adriatica.
Le donne
che viaggiavano a bordo di un’utilitaria dotata
di un vano ricavato ad hoc per occultare la
refurtiva, venivano trovate anche in possesso di
oggetti da scasso. Le ulteriori indagini,
coordinate dalla Procura della Repubblica di
Rieti, consentivano agli investigatori di
accertare che quel giorno, le pregiudicate, si
trovavano in compagnia delle altre due donne:
SPINELLI Dora e SPINELLI Clelia, con le quali
avevano portato a termine un furto nel centro
reatino e ne avevano tentati altri due.
L’attività
investigativa consentiva di individuare un vero
e proprio sodalizio criminale specializzato alla
commissione di reati della stessa specie in
tutto il centro Italia. Il modus operandi
del gruppo criminale consisteva nel contattare
anziani soli, presentandosi loro come venditrici
ambulanti, rappresentanti di uffici pubblici,
come INPS ed ASL, associazioni di volontariato,
come la CARITAS, o addirittura persone
conosciute come amiche anche di parenti o di
badanti.
Le stesse,
particolarmente abili nel circuire i
malcapitati, suonavano ai citofoni delle
abitazioni o richiamavano l’attenzione di
anziani affacciati dai balconi, inventando delle
storie che gli permettevano di farsi aprire le
porte conquistando la fiducia dei malcapitati.
Una volta
entrate nelle abitazioni, le donne fingevano un
malore chiedendo alle vittime un bicchiere
d’acqua in modo da potersi accomodare in cucina,
lasciando però socchiusa la porta di ingresso
dell’appartamento.
In pochi
minuti, le complici si introducevano, così, in
casa “perquisendo” le stanze, soprattutto le
camere da letto, ed impossessandosi del denaro e
degli oggetti di valore custoditi dagli anziani,
in alcuni casi anche per un ammontare di decine
di migliaia di euro.
Le misure
cautelari nei confronti delle donne arrestate,
che sono state associate presso la Casa
Circondariale di Teramo, sono state disposte per
il grave rischio di reiterazione di tali reati,
nonché per la gravità della condotta tenuta,
aggravata dall’aver agito contro persone anziane
ed indifese.
Sono in
corso ulteriori accertamenti volti a verificare
eventuali responsabilità delle quattro donne
anche su episodi avvenuti nella provincia
teramana. |