ROSETO
DEGLI ABRUZZI
(Te), 19.8.2014
-
Riguardo la notizia pubblicata questa mattina
da diversi quotidiani locali, che vede il Comune di Roseto
condannato a risarcire 59.800 euro alla ditta “Ambiente
2000” il sindaco di Roseto, Enio Pavone, fa presente che
questa situazione riguarda un’indagine
di mercato finalizzata all’emissione dell’ordinanza
sindacale
per l’affidamento del servizio di “porta a porta” tramite
ordinanza e che si tratta di una
procedura avviata, nel maggio 2011,
dall’Amministrazione Di Bonaventura
e poi conclusa dall’attuale Amministrazione e che nulla ha a
che vedere con la gara d’appalto per l’affidamento della
gestione dei rifiuti che è stata aggiudicata,
provvisoriamente e
con
il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa,
alla
Ditta Diodoro Ecologia srl per
14 milioni e 557mila euro per i prossimi 5
anni.
“Come al solito si cerca di dare notizie che
tendono a rappresentare dei fatti in maniera non
proprio corretta” dichiara il sindaco di
Roseto degli Abruzzi,
Enio Pavone.
“Non era infatti una gara d’appalto, ma
un’indagine di mercato che, all’epoca del mio
insediamento, era già stata avviata dagli uffici
competenti e che è già stata oggetto di
interrogazione in Consiglio comunale alla quale
abbiamo ampiamente risposto in maniera
dettagliata. Si tratta di
procedure
amministrative di competenza degli uffici
preposti,
completate e chiuse con ordinanza sindacale
sulla scorta del procedimento amministrativo
seguito appunto dagli uffici”
conferma il primo cittadino.
“Per quanto concerne poi a chi spetti o meno
pagare questa somma saranno gli organi
giudiziari preposti eventualmente a deciderlo e
non qualche zelante giornalista o politico –
conclude il sindaco di Roseto – ci tengo però
a ribadire ancora una volta che questa procedura
è iniziata a maggio 2011 sotto l’Amministrazione
Di Bonaventura e che non è la prima volta che un
Comune perde una causa, infatti di
debiti fuori
bilancio delle Amministrazione precedenti
ci siamo
dovuti far carico in svariate situazioni,
basti pensare agli oltre 5 milioni di euro
pagati per le indennità di esproprio
dell’Autoporto, che ora saremo costretti a
richiedere agli assegnatari, oppure alle
centinaia di migliaia di euro pagati per i
vincoli urbanistici decaduti a causa della
negligenza di chi ci ha preceduti”. |