ROSETO
DEGLI ABRUZZI
(Te), 29.5.2014
-
Sono stati
presentati questa mattina, presso la Sala Giunta
del Comune di Roseto degli Abruzzi, alla
presenza del primo cittadino, Enio Pavone, e del
vice-sindaco ed assessore alla cultura ed agli
eventi, Maristella Urbini i vincitori della
12° Edizione del Premio di
Saggistica “Città delle Rose”,
appuntamento riservato, come da tradizione, a
volumi di autori italiani e stranieri che siano
dedicati ad illustrare la condizione dell’uomo
contemporaneo, così come si riflette nelle
diverse discipline (letteratura, scienze umane e
sociali).
“Il Premio
di Saggistica “Città delle Rose” si conferma,
ancora una volta, uno degli
eventi culturali di maggiore importanza
per il nostro territorio, ma non solo, visto
l’eco che continua ad avere a livello nazionale
e considerata la presenza di tanti autori e case
editrici di primo livello”
sottolinea il sindaco, Enio Pavone.
“La nostra Amministrazione porta avanti
questa manifestazione con grande difficoltà,
considerato il momento che il Paese sta vivendo,
ma fortemente convinta dell’importanza della
cultura, e più segnatamente di certi eventi, per
la crescita e la promozione del territorio”.
A tal proposito il primo cittadino ha voluto
ringraziare la Giuria tecnica,
composta da importanti personalità del mondo
culturale italiani, la dottoressa Gabriella
Lasca, che ha ideato il premio, e tutta la
squadra che assieme all’assessore alla cultura
Urbini rende possibile questo premio.
La Giuria
tecnica, presieduta da Vincenzo
Cappelletti, e
composta dal sindaco di Roseto degli Abruzzi,
Enio Pavone, dal vice-sindaco e assessore alla
cultura ed al turismo, Maristella Urbini, da
Daniele Cavicchia (Segretario organizzatore),
Franco Ferrarotti, Dante Marianacci, Renato
Minore, Aldo Forbice, Franco Di Bonaventura
(membro onorario) ed Alessio Palmarini (utente
Biblioteca Civica), ha designato i seguenti
vincitori:
- Per la
sezione Autori italiani: lo storico e
giornalista di fama internazionale Paolo
Mieli per il
volume “I conti con la storia” (Rizzoli, 2013);
- Per la
sezione Autori stranieri: Jean-Michel
Besnier,
docente alla “Sorbona” di Parigi ed esperto di
nuove tecnologie, che studia soprattutto
rispetto al loro impatto sulla società
contemporanea, per il libro “L’uomo
semplificato” (Vita e Pensiero, 2013);
- Per la
sezione Tematiche giovanili intitolata a “Micol
Cavicchia”, la terna dei finalisti è composta
dallo storico dell’arte Costantino
D’Orazio con
il suo “Caravaggio segreto” (Sperling & Kupfer,
2013); dall’etnologo ed antropologo Vito
Teti con
“Maledetto Sud” (Einaudi, 2013); e
dall’editorialista del “Corriere della Sera”
Armando Torno
per il suo “Elogio delle illusioni” (Bompiani,
2013).
Doppia
nomination per la menzione speciale come miglior
Autore Abruzzese per lo psicoterapeuta e
scrittore pescarese Giulio Rapposelli
e la sua “Indagine sul sogno” (Robin, 2013) e la
teramana Annacarla Valeriano,
ricercatrice di Storia contemporanea presso
l’Università degli Studi di Teramo per “Ammalò
di testa. Storie del manicomio di Teramo
(1880-1931)”( Donzelli 2014).
“Si
tratta di un evento che ha visto, negli ultimi
anni, una crescita esponenziale a livello di
pubblico, di critica e di attenzione, anche a
livello nazionale, come testimonia la presenza
in concorso di
35 prestigiose case
editrici e ben 73 volumi, pervenuti da
importanti autori italiani e stranieri”
conferma il
vice-sindaco ed assessore alla cultura ed al
turismo,
Maristella Urbini.
“Anche quest’anno la selezione per la nostra
Giuria tecnica è stata dura e difficile,
considerata la presenza di tanti ottimi lavori,
ma questo non fa che aumentare la soddisfazione
per l’ottimo prodotto finale che
andremo a presentare
alla città”.
Nel concludere il suo intervento l’assessore
Urbini ha voluto ribadire il forte impegno
dell’Amministrazione Pavone a far crescere
sempre più questo Premio lettarario.
La cerimonia
finale dell’edizione 2014 del Premio di
Saggistica “Città delle Rose” si terrà, come già
anticipato, sabato 31 maggio
con un doppio appuntamento. La mattina, a
partire dalle ore 9:30 presso il Palazzo
del Mare, la
terna dei finalisti della sezione Tematiche
giovanili, intitolata a “Micol Cavicchia”,
incontrerà la Giuria dei giovani, formata da 30
ragazzi rosetani scelti tra gli utenti della
biblioteca comunale e tra gli studenti del Liceo
“Saffo” e dell’Istituto “Moretti”. Saranno loro,
al termine di un dibattito, a decidere il
vincitore finale della sezione tra i tre
prescelti. La cerimonia finale si terrà poi nel
pomeriggio, a partire dalle ore 17:30, nella
storica location della Villa Comunale
dove verranno premiati, uno ad uno, tutti i
vincitori delle varie sezioni.
Ricordiamo che nella
passata edizione
il Premio ha visto trionfare Emilio Gentile tra
gli Autori Italiani e
Michail
Chodorkovskji tra gli Autori Stranieri, mentre
Marco Ansaldo è stato il super-premiato per le
Tematiche giovanili. Tra gli autori abruzzesi a
trionfare è stata invece Daniela Quieti.
SCHEDE
TECNICHE DEI VINCITORI E DELLE LORO OPERE
PAOLO MIELI
Giornalista e
storico, negli anni Settanta allievo di Renzo De
Felice e Rosario Romeo, è stato giornalista al
“Espresso”, poi a “Repubblica” e alla “Stampa”,
di cui è stato anche direttore. Dal 1992 al 1997
e dal 2004 al 2009 ha diretto il “Corriere della
Sera”.
I conti con
la storia, Rizzoli 2013
Lo storico ha
il compito di trasmettere la memoria, il dovere
di ricordare. Quando, invece, è necessario
dimenticare? Quando l’oblio diventa una virtù
essenziale a ricomporre una comunità? Nell’Atene
del V secolo, dopo il regime dei Trenta Tiranni,
venne imposto il Patto dell’oblio, che vietava
di “rivangare il passato” anche a quei cittadini
che avrebbero avuto tutti i titoli per
vendicarsi, “anteponendo alle rivalse private la
salvezza della città”. Oggi, dopo la fine del
Novecento, fare i conti con la nostra memoria
condivisa è diventato più che mai necessario. Le
pagine di Mieli attraversano oltre due millenni
di storia, di storie e di uomini, ma anche di
interpretazioni, errori di valutazione e
menzogne. Dalla Firenze di Savonarola alla Roma
fascista, dall’inquisizione allo schiavismo, da
Giuda a Napoleone, l’autore intraprende un
viaggio coraggioso e appassionato nella memoria
intermittente, con la convinzione che, se saremo
capaci di fare i conti con la storia senza
preconcetti o pregiudizi, forse saremo in grado
di “ritrovare una base comune da cui
avventurarci nella ricerca sul passato”.
JEAN-MICHEL
BESNIER
Insegna alla
Sorbona e a Sciences Po a Parigi. E’ esperto di
nuove tecnologie, di cui studia l’impatto sulla
società contemporanea.
L’uomo
semplificato, Vita e Pensiero 2013.
Titolo originale: L’homme simplifié. Le sindrome
de la touche étoile.
Traduzione di
Davide Frontini.
L’uomo
semplificato è l’ultima frontiera della
concezione tecnico-scientifica del mondo. Oggi
l’ideale di una vita senza complicazioni viene
posto nella linearità dei processi e
nell’economia delle operazioni tipiche della
macchina. L’efficienza è la porta della
felicità. Questo non è lo scenario di una
fantasia letteraria o la profezia apocalittica
di qualche visionario nemico del progresso. E’
il contesto della nostra vita, la banalità del
nostro quotidiano. Pensiamo infatti a come la
televisione, il computer, i tablet e gli
smartphone costituiscano il paesaggio d’oggi,
regolando le relazioni con gli altri e il
rapporto con il mondo. Ma pensiamo anche alle
procedure standardizzate e automatizzate in cui
ci imbattiamo ogni volta che cerchiamo di
interpellare un gestore telefonico, un ufficio
amministrativo, o anche solo un bancomat o il
self-service di un distributore di benzina. Il
libro del filosofo Jean-Michel Besnier nasce
proprio dall’intento di aprirci gli occhi per
vedere con chiarezza a cosa rinunciamo quando
accettiamo che uno standard tecnologico diventi
ciò che ci caratterizza come umani. Le macchine,
egli dice, rendono sì semplice la vita (e a
volte la salvano), ma al prezzo di livellarla a
colpi di algoritmi e di calcoli matematici.
COSTANTINO
D’ORAZIO
Storico
dell’arte, da vent’anni racconta Roma e i suoi
artisti con pubblicazioni, conferenze e mostre.
Collabora con vari quotidiani, Rai Radio 3, è
ospite fisso di Geo & Geo su Rai 3.
Caravaggio
segreto, Sperling & Kupfer 2013
Immorale,
assassino, folle. Geniale, profetico,
rivoluzionario. Chi era davvero Caravaggio? Sono
ancora molti i misteri che circondano la figura
sfuggente e controversa di Michelangelo Merisi.
D’Orazio fa luce sulle ombre che circondano
l’artista, rileggendone i capolavori con stile
immediato e accattivante. Un viaggio nel tempo
per rivivere le atmosfere dell’epoca e scoprire
i seducenti e ingannevoli giochi di prestigio,
che il pittore usa per nascondere significati
più profondi all’interno delle sue opere.
VITO TETI
E’ ordinario
di Etnologia presso l’Università della Calabria,
dove dirige il Centro di Antropologie e
Letterature del Mediterraneo.
Maledetto
Sud, Einaudi 2013
Dirsi o
sentirsi di un luogo e insieme dell’Italia non è
un’operazione semplice e definitiva. E diventa
sempre più complicato nel momento in cui Nord e
Sud, quasi come destra e sinistra, perdono gli
antichi significati e vanno collocati in un
mondo più vasto, globale. Una riflessione,
quella sul Sud, che incontra sempre la potenza
degli stereotipi, il senso di noi che è stato
costruito nei secoli grazie anche a sguardi
ostili e miopi. Forse liberarsi dalla
“maledizione” di un’identità angusta, spesso
inventata (come quella che oppone Nord a Sud)
può spingere a trasformare il conflitto in
benedizione, il risentimento in riconoscenza,
l’auto-assoluzione in consapevolezza dei propri
errori.
ARMANDO
TORNO
E’
editorialista del “Corriere della Sera”.
Elogio
della illusioni, Bompiani 2013
“Viviamo –
scrive Armando Torno – di illusioni. Ogni giorno
esse ci accompagnano. Appaiono in noi
discretamente, aumentando in ogni momento,
prendendo forma nelle nostre azioni o nei
progetti che senza requie elaboriamo; talvolta
si vestono di sogni e ci scortano, tenendo
lontani gli incubi durante il sonno. Con esse
amiamo e odiamo, la loro fedele presenza ci
porta dal pianto al riso, ci induce a credere o
a rifiutare qualcosa; e viceversa. Senza di esse
la noia o la paura ci assalirebbero. Per
ghermirle spendiamo il nostro tempo, l’esistenza
che ci è stata donata. Ogni uomo si è illuso o
forse è soprattutto un illuso. Da sempre. E
continuerà a esserlo”.
GIULIO
RAPPOSELLI
Psicoterapeuta
e scrittore, nato a Pescara e trasferitosi a
Roma. Si interessa di regia e sceneggiatura
cinematografica. Ha all’attivo la sceneggiatura
inedita “Vietnam 16 luglio”. Ha scritto i
romanzi Una certa inclinazione, Raggiungere
Venezia, Romanzo civile e la raccolta di
racconti Il Giardino Infinito...
Indagine
sul sogno. 7 giovani investigatori svelano 28
sogni, Robin Edizioni 2013
Un testo per
la comprensione del sogno, intenso e di
piacevole lettura. Sette giovani amici, quattro
uomini e tre donne, trascorrono un weekend in
una villa fuori città, allo scopo di comprendere
alcuni loro sogni.
ANNACARLA
VALERIANO
Assegnista di
ricerca di Storia contemporanea all’Università
degli Studi di Teramo. Le sue attività di
ricerca si concentrano sulla storia sociale,
sulla storia della psichiatria e sull’impiego
delle fonti audiovisive nella storia. Nel 2004
ha contribuito a fondare l’Archivio audiovisivo
della memoria abruzzese dell’Università di
Teramo.
Ammalò di
testa. Storie del manicomio di Teramo
(1880-1931), Donzelli 2014
Sul finire
dell’Ottocento, in un contesto scandito dalla
povertà, dal vagabondaggio e dalle trasgressioni
dei costumi, fu aperto a Teramo il manicomio
Sant’Antonio Abate, destinato a diventare uno
dei più importanti dell’Italia unita. In una
ricerca affascinante e documentata, Annacarla
Valeriano ripercorre le vicende di questo caso
esemplare, analizzando gli scambi reciproci fra
l’istituzione medica e la società e mostrando
come il processo di medicalizzazione abbia
portato alla fondazione di uno “spazio” preposto
al controllo, alla gestione e al “recupero”
delle fasce marginali. Il manicomio rappresentò
anche, per l’Abruzzo, una straordinaria
opportunità economica, trasformandosi nella più
importante azienda del territorio. Basato su
fonti inedite, dagli scritti censurati dei
ricoverati alle cartelle cliniche e ai carteggi
della direzione medica con soggetti
istituzionali, lo studio conferisce spessore e
profondità alle vicende di una struttura
entrata a far parte dell’identità culturale del
territorio, restituendo dignità a uomini e donne
dimenticati dalla storia. |