ROSETO
DEGLI ABRUZZI
(Te), 20.10.2014
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Dopo l’ultimo comunicato inviato in settimana avevo deciso
di non tornare più sulla questione di Villa Paris, convinto
di aver spiegato, in maniera chiara ed esaustiva, le ragioni
del Comune riguardo a questa vicenda, desideroso di non dare
ulteriore spazio a chi, purtroppo, vuole solo
strumentalizzare la situazione per i suoi fini politici, ma
la nota della Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per l’Abruzzo riportata dagli organi di stampa
mi porta, mio malgrado, a dover fare delle nuove
precisazioni.
Per prima cosa vorrei chiarire che la nostra
Amministrazione ha fortemente a cuore il
patrimonio culturale, artistico ed edilizio
della città di Roseto degli Abruzzi, come
dimostrano le numerose azioni fatte a tutela dei
beni di pregio negli ultimi anni, non ultimo il
discorso relativo al recupero dell’importante
mosaico romano, una vicenda nella quale abbiamo
lavorato in sinergia proprio con la
Soprintendenza aquilana. Proprio quest’ultimo
episodio dimostra il filo diretto che c’è tra
noi ed i vertici della stessa con la quale
abbiamo da sempre un dialogo franco.
Nondimeno, anche nella vicenda relativa alla
situazione di Villa Paris, abbiamo tenuto in
debita considerazione la missiva inviataci, in
estate, dalla Soprintendenza stessa che ci
chiedeva però solo dei chiarimenti sul tipo di
intervento in atto e, una volta ricevuta da noi
puntuale risposta, questa non ha avuto nulla a
che risponderci, visto che il tutto veniva fatto
nel rispetto del PRG vigente in città e della
L.R. n. 49 del 2012 (art. 3), ovvero il
cosiddetto “Piano Casa” e dell’iter previsto
dalla legge.
Ritengo che certe considerazioni la
Soprintendenza le avrebbe potute e, nel caso,
dovute fare prima, magari scrivendoci non per
avere chiarimenti, ma per mettere dei paletti
ben definiti su questa vicenda che avrebbero
potuto, sempre all’interno dei poteri della
stessa Soprintendenza e di quanto prevede la
legge, permettere una differente analisi della
vicenda.
Il Sindaco quindi di non è stato “sbugiardato”
dalla Soprintendenza, perché se questa avesse
realmente ritenuto imprescindibile il valore
storico di Villa Paris avrebbe avuto tutti gli
strumenti per vincolarla negli anni, come fatto
con apposito decreto nel caso di Villa Pretaroli
a Silvi, come affermato dalla Soprintendenza
stessa nella nota diffusa alla stampa.
Concludo dicendo che l’Amministrazione ha agito
nel pieno rispetto della legge e dei diritti di
chi, titolare e compratore di un bene privato
non vincolato, ha tutto il diritto di farne, nei
limiti di quanto previsto dalla legge,
l’utilizzo che ritiene opportuno. Resto un fermo
e convinto sostenitore della necessità di
tutelare, ove presente, il patrimonio culturale,
artistico ed edilizio della nostra Roseto degli
Abruzzi, ma non sono disposto ad essere
strumentalizzato all’interno di una vicenda i
cui contorni sono stati chiariti, più di una
volta e carte alla mano, e che invece viene
ricacciata fuori, in maniera “pilatesca”, da
chi, se avesse voluto agire, avrebbe avuto tutti
gli strumenti per farlo. Tutto ciò infatti da
adito, ancora una volta, solo a sterili
polemiche che creano disinformazione tra le
persone che non conoscono la realtà dei fatti.
Il Sindaco di Roseto degli Abruzzi
Enio Pavone |