TERAMO,
25.10.2014 -
Venerdì 24
ottobre 2014, nel Ristorante “Sporting” di
Teramo, Pino Scaccia, inviato storico del
Tg1 Rai, ha incontrato i soci del Rotary Club
Teramo, presieduto da Tommaso Navarra.
Dopo i
consueti inni e ringraziamenti da parte del
Prefetto del Club, Serafina Garbati, il
Presidente ha introdotto e presentato l’ospite
della serata ripercorrendo la sua attività di
giornalista e, oggi, scrittore.
Scaccia ha
seguito i più importanti avvenimenti degli
ultimi trent’anni: dalla prima guerra del Golfo
al conflitto serbo croato, dalla disgregazione
dell’ex Unione Sovietica fino alla crisi in
Afghanistan, oltre al difficile dopoguerra in
Iraq (dove è stato l'ultimo compagno di viaggio
di Enzo Baldoni) fino alla rivolta in Libia. Ha
realizzato numerosi reportage in tutto il mondo,
emergendo per alcuni "colpi" giornalistici: è
stato il primo reporter occidentale ad entrare
nella centrale di Černobyl dopo il disastro, a
scoprire per primo i resti di Che Guevara in
Bolivia e a mostrare le immagini fino a quel
momento segrete dell'Area 51 nel deserto del
Nevada. Si è occupato inoltre di cronaca con
particolare riferimento a mafia, terrorismo e
sequestri di persona oltre a terremoti e
disastri naturali.
Durante
l’incontro Scaccia ha presentato il suo ultimo
lavoro: “Mafija. Dalla Russia con ferocia”
(Round Robin Editrice, 2014), un
libro-inchiesta che racconta la sua esperienza
diretta in Russia agli inizi della cosiddetta “mafija”.
“In Russia
la chiamano “Organizacija” – ha detto
Scaccia e si legge nel risvolto di copertina –
C’è sempre stata, ma sulle ceneri del post
comunismo è diventata una minaccia globale.
Forse non è la mafia più forte, ma sicuramente
la più ricca. Sfruttando le vecchie regole della
nomenklatura, ha la capacità di trasformare in
attività lecite tutto il malaffare: ha già
invaso Europa e Stati Uniti. Possiede un vero
esercito: centomila uomini attraverso seimila
gruppi criminali (solo in Italia ne sono attivi
sessanta) ma è quasi invisibile perché
ripercorre le strade intraprese dagli oligarchi.
Cerca soldi, più che sangue. Stretti gli accordi
con tutte le grandi mafie del mondo ha un
patrimonio smisurato di miliardi di dollari che
reinveste nelle banche e nel mercato
immobiliare. Attivissima nel traffico della
droga, nella tratta di essere umani e nelle
armi, mette paura per la potenzialità nel
nucleare: sarebbe in grado di costruire
addirittura la bomba atomica. L'ombra dei
“padrini con il colbacco” circonderebbe anche il
mistero della Concordia. E poi gli affari per il
gas, i legami Putin-Berlusconi, lo sciagurato
imbroglio kazako e sullo sfondo la caccia ai
dissidenti e la strage dei giornalisti: trecento
uccisi negli ultimi vent'anni. Con Mosca nuova
centrale del capitalismo”.
Presenti
anche Don Aniello Manganiello che è stato
parroco di Scampia per sedici anni durante i
quali ha combattuto la criminalità organizzata;
Lorenzo Diana, ex senatore e Presidente
della “Rete per la legalità”, considerato uno
dei maggiori esponenti della lotte alle mafie,
costretto a vivere sotto scorta; il giornalista
Marcello Martelli e il caporedattore de
“Il Centro”, Dino Venturoni. |