TERAMO, 2.9.2014 - Dal
Consigliere Comunale di Sel di Isola del Gran
Sasso, Enzo Di Pietro, riceviamo e
pubblichiamo:
In seguito alla “...revoca con effetto immediato
... quale componente della giunta comunale e le
rispettive deleghe...”, pur considerando con
sofferenza e rispetto la condizione di salute
che sta attraversando il Sindaco in questo
periodo, ho dovuto richiedere al più presto
“l’istituzione del Gruppo Misto in seno al
Consiglio Comunale di Isola del Gran Sasso”.
Ho chiesto “altresì di farne parte,
rinunciando a qualsiasi indennizzo ad esso
collegato”.
Nella mia precedente relazione, presentata al
Consiglio lo scorso 11 Aprile e citata nell'atto
di revoca, ho posto, nuovamente invano,
l'accento sull'incoerenza e sull'ambiguità di
quanto accade all'interno ed all'esterno della
sede istituzionale, invitando il Sindaco a
rispettare e far rispettare gli impegni presi
con i Cittadini che hanno votato Progetto
Comune; ho ribadito, di nuovo, le proposte di
questi intensi anni, nero su bianco (con
interrogazioni e mozioni), con l'unico scopo di
voler migliorare l'azione amministrativa sul
territorio, nel rispetto del “Progetto Comune”
deciso assieme ed ormai affossato non certo da
me né tanto meno dal mio Partito.
Le promesse vane tanto decantate in campagna
elettorale per un governo equo e trasparente, le
decisioni prese invece lontano dalla gente e non
negli incontri sul territorio, la politica
iniqua volta a favorire pochi e quindi a
danneggiare la collettività, le pesanti ed
infondate accuse sul mio stesso mandato di
Assessore, svolto con senso del dovere ed in
“mezzo alla gente”, dimostrano la necessità di
mantenere alta l'attenzione in questo
farraginoso sistema politico, che non riconosce
la propria malattia e quindi non pensa di avere
neppure bisogno di cure. Senza il Gruppo Misto,
SEL sarebbe tagliata fuori da una giusta
rappresentanza nella vita
politico-amministrativa del Comune.
Viste le ridicole accuse di assenteismo,
diviene oramai doveroso rivendicare le assidue
presenze (tuttora più numerose ad altri
amministratori) in Consiglio e nelle Giunte, il
quotidiano lavoro dedicato a risolvere questioni
di manutenzione e urgenze, che va già da solo
aldilà del valore dell'indennità stessa
(236,75€), condotto senza interruzioni fino alla
data della revoca in Agosto, senza contare i
numerosi e repentini sopralluoghi del
sottoscritto, per cercare di ridurre al minimo
i disagi dei cittadini dovuti alla perenne
mancanza di personale; i cittadini stessi ne
sono testimoni.
Aggiungo per correttezza, che dal 2011
risparmiamo oltre 80.000 € sullo smaltimento
rifiuti, ed oltre 30.000 € sull'efficientamento
energetico grazie agli interventi adottati nel
mio assessorato all'Ambiente e all'Energia.
Alla luce di FATTI facilmente verificabili,
dovrebbero far riflettere le insinuazioni e le
accuse/scuse che motivano la mia cacciata e le
voci diffamatorie messe in giro ad hoc. Pur di
non riconoscere i gravi
problemi che affliggono la gestione della Cosa
Pubblica, si rinnega tutto il buon lavoro fatto
per il territorio, coerentemente con l'ultimo
periodo in Amministrazione, quando, non certo
per mia volontà, ero
ormai isolato e limitato nell'autonomia
decisionale del mio assessorato, spinto a farmi
da parte da una sorta di mobbing politico
amministrativo, già alcuni mesi prima dell'atto
di revoca, e del tutto pretestuoso.
Prendo atto, quindi, della incompatibilità con
questa nuova Maggioranza, diversa negli uomini e
nelle politiche, nel modo di operare e
amministrare il Bene Comune;
della dissociazione del PD dal “Progetto
Comune” e della dissoluzione locale degli altri
Partiti; infine della necessità di
rappresentanza politica del mandato ricevuto
dagli elettori.
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