TERAMO, 5.6.2014 - Dal
Circolo
Sinistra Ecologia Libertà di Roseto degli
Abruzzi riceviamo e
pubblichiamo:
Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di
Roseto apprende con stupore e rabbia la
decisione da parte di Rolli di trasformare la
natura della società da industriale ad azienda
agricola.
Questo vorrà dire mettere in ginocchio oltre
1000 famiglie della provincia di Teramo, in
maggioranza rosetane. I lavoratori sono quasi
tutti stagionali e con il cambio della natura
societaria si ritroveranno dimezzati gli
stipendi. In questo momento di crisi
strutturale, dove la disoccupazione è a livelli
stellari, il costo della vita proibitivo per la
maggioranza della popolazione, la trasformazione
dei lavori stagionali, che lavorano appena 6
mesi l’anno, in florovivaisti significherebbe
ridurli in stato di povertà.
Ad oggi un operaio porta a casa circa 12000 euro
su base annua. Con questo cambiamento, ne
percepirà appena 6000. Oltre alla riduzione
sicura delle ore (si passerà dalle 40 ore
settimanali minime alle 24), i lavoratori
perderanno anche la quattordicesima. Si vedranno
inoltre ridotti il TFR e il trattamento di
disoccupazione.
Questa è una scelta folle e giustificabile solo
con la voglia da parte dei padroni di Rolli di
moltiplicare ulteriormente i loro mega-profitti!
A farne le spese non saranno solo i lavoratori,
ma tutta la comunità locale: con il taglio di
stipendi, i bar, i negozi e tutte le attività
risentiranno dell’impoverimento sociale degli
operai di Rolli.
Se è vero che Rolli ha dato benessere a molte
famiglie, è altrettanto vero che l’azienda da
cinquant’anni ha ricevuto dalle istituzioni
sempre risposte positive a qualsiasi richiesta
avanzata: dalle biomasse, alle varianti del
piano-regolatore, passando per l’utilizzo dei
pozzi d’acqua.
Adesso chiediamo il massimo impegno da parte di
tutta la politica in favore dei lavoratori: si
facciano carico del problema, e invitino la
società a rivedere le inquietanti scelte.
Come partito nei prossimi giorni presenteremo
una interrogazione urgentissima in Parlamento.
Siamo vicini e solidali con i lavoratori:
sperando che la paura di non essere richiamati
al lavoro venga sostituita dalla giusta rabbia
per una situazione che renderà insostenibile la
vita di tutti! |