TERAMO,
13.12.2014 -
Sono
oltre 120 le opere di Alberto Chiarini in
mostra per la prima antologica con cui la città
di Teramo rende omaggio all’artista teramano
scomparso prematuramente 26 anni fa. Un vero e
proprio racconto attraverso dipinti, grafiche e
immagini provenienti da istituzioni, collezioni
private e dalla stessa famiglia, che raccoglie
per intero l’intenso percorso artistico ed umano
di Chiarini: dalle prime originali
sperimentazioni durante il periodo
dell’Accademia delle Belle Arti a Roma al
sodalizio artistico con Guido Montauti e
l’avanguardia del gruppo “Il Pastore Bianco”
negli anni Sessanta, fino al realismo lirico
della maturità. L’antologica “Alberto
Chiarini (1958-1988)”, presentata questa
mattina in anteprima alla stampa, sarà
inaugurata al pubblico alle 18.30 e resterà
aperta fino al 25 gennaio 2015 negli
spazi della Pinacoteca Civica di Teramo
(viale G. Bovio) che, per l’occasione, sarà
interamente dedicata alle opere dell’artista. La
mostra è stata promossa dagli stessi familiari
di Chiarini attraverso l’associazione culturale
“Il Prato Bianco”, in collaborazione con
i Musei Civici di Teramo, ed è curata da
Marco Chiarini (regista teramano e figlio di
Alberto) e Umberto Palestini (Direttore
dell’Accademia di Belle Arti di Urbino).
IL
PERCORSO –
Il percorso
della mostra inizia con l’esposizione della
grande tela “Il ritorno del figliol prodigo”,
gentilmente concessa dalla Biblioteca
Provinciale “M. Dèlfico”. La prima sala della
Pinacoteca raccoglie invece i lavori realizzati
all’Accademia di Belle Arti, il significativo
bozzetto de “Il Giudizio Universale”
(attualmente conservato nella sede del
Comune di Teramo) risalente all’epoca
dell’adesione al “Pastore Bianco” e una serie di
sculture in terracotta e travertino che
l’artista creò all’indomani dello scioglimento
del gruppo avanguardista.
La seconda
sala ripropone quasi tutti i quadri della
storica mostra del 1969 nella Villa Comunale di
Roseto degli Abruzzi, esposizione che raccolse
un significativo successo sia del pubblico che
dei critici d’arte. Al primo piano della
Pinacoteca, tre pareti “immortalano” scorci
dell’amata Teramo ma anche la vena
contestatrice e polemica – comunque sempre
originale e innovativa – dell’artista nei
confronti delle scelte architettoniche e
urbanistiche per lo sviluppo della città.
Due sale
offrono invece un ampio excursus tra le
opere (dal 1969 al 1988) incentrate su due temi
molto cari all’autore: la figura femminile e le
nature morte. Si passa poi al periodo 1986-1988
con la prevalenza degli originali pavimenti a
scacchi, quindi alla rievocazione di un angolo
del suo studio in Via Antica Cattedrale (Teramo)
con l’esposizione, nell’ala sud, di 25 opere
grafiche, tra acqueforti e litografie, e del
torchio calcografico usato dallo stesso Chiarini
per la stampa dei suoi lavori. Il percorso si
chiude con gli ultimi paesaggi dell’artista nei
quali spiccano i “rossi” e i “verdi a pastello”,
oltre agli evocativi “muri bianchi” e finestre
che hanno reso riconoscibile l’arte dell’ultimo
periodo di Chiarini. Esposti in quest’area anche
alcuni affreschi montati su supporti mobili.
LE OPERE RECUPERATE E IL CATALOGO –
L’antologica propone anche diverse opere di
Chiarini messe a disposizione da collezionisti
privati che hanno risposto all’appello lanciato
dalla famiglia nelle scorse settimane in
occasione della mostra. L’esistenza di alcuni di
questi quadri era fino ad oggi sconosciuta agli
stessi familiari dell’artista e saranno esposte
al pubblico per la prima volta. L’esposizione è
inoltre accompagnata da un catalogo di
particolare pregio pubblicato dall’associazione
“Il Prato Bianco” e curato da Marco Chiarini e
Umberto Palestini, con la collaborazione di
Gianni Chiarini. Oltre 200 pagine in cui sono
raccolte tutte le opere del pittore, scritti di
artisti e critici (Luca Cesari, Umberto
Palestini, Gianfranco Spitilli, Maddalena Lenti
e Romolo Bosi), testi dello stesso Chiarini e
testimonianze di giornalisti e personalità della
cultura teramana (Tiberio Cianciotta, Gianni
Gaspari, Franca Scagliarini, Giammario Sgattoni)
che hanno conosciuto l’artista.
INFO E
ORARI - L’esposizione sarà aperta al
pubblico fino al 25 gennaio 2015 dalle ore 9
alle ore 13 , dalle ore 16 alle ore 19 (festivi
ore 10-13 e ore 16 – 19) presso la Pinacoteca
Civica in viale G. Bovio a Teramo. Ingresso
gratuito. L’antologica “Alberto Chiarini
1958-1988” e il catalogo della mostra sono stati
realizzati grazie al contributo della Regione
Abruzzo, della Fondazione Tercas, al patrocinio
della Città di Teramo e alla generosa
sensibilità dell’architetto Giuseppe Cingoli.
Alberto
Chiarini, la biografia
Alberto Chiarini, pittore (Teramo, 1939 – 1988)
Diplomato
all’Istituto d’Arte di Macerata, frequenta
l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha come
insegnanti due grandi maestri della pittura
italiana, Franco Gentilini e Mino Maccari. Da
giovane dipinge con impegno, ma si occupa anche
di scultura e di grafica, recuperando, con
originalità e perizia, l’antica tecnica
dell’affresco. Negli anni Sessanta entra a far
parte del gruppo “Il pastore bianco” che,
attorno alla personalità artistica di Guido
Montauti, raccoglie alcuni giovani pittori
teramani in una significativa esperienza di
rinnovamento linguistico e di autocoscienza
territoriale. L’opera di Alberto Chiarini è
costellata di premi e riconoscimenti, ma
soprattutto è accompagnata da un impegno
costante e da una continua crescita nel campo
delle arti figurative che lo portano a
realizzare mostre personali a Milano, Bologna,
Roma, Macerata, Viareggio, Vasto, Losanna. Le
sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e
private; una sua grande scultura in marmo è nel
giardino del Palazzo degli Uffici Finanziari di
Teramo. A testimonianza del suo spirito di
sperimentatore, merita di essere ricordata
l’esperienza della seconda televisione via cavo
nazionale, da lui fondata a Teramo nel 1974, di
cui è il principale sostenitore, curando una
serie di programmi fortemente innovativi,
soprattutto dando spazio alla cultura popolare e
al dialetto, in un periodo in cui tutto ciò era
ancora simbolo di arretratezza culturale. Dopo
anni di intensa attività svolta nello studio di
via Antica Cattedrale, muore nella sua città il
16 agosto 1988 in seguito a un incidente
stradale mentre sta organizzando un’importante
personale a Scanno. Una mostra che i suoi amici
hanno poi ugualmente allestito in quello stesso
mese. È stato docente di Disegno e Storia
dell’Arte a Teramo presso l’Istituto Magistrale.
La mostra
Titolo: Alberto Chiarini (1956-1988)
Genere: Antologica retrospettiva
Date: 6 dicembre 2014 – 25 gennaio
2015
Luogo: Pinacoteca Civica di Teramo,
Viale G. Bovio
Organizzatori: Marco e Gianni Chiarini
per IL PRATO BIANCO Associazione Culturale
In
collaborazione con:
Musei Civici di Teramo
Curatori: Marco Chiarini e Umberto Palestini
Con il
contributo e patrocinio di:
Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Comune di
Teramo
Supporter: Cingoli Nicola & Figlio
S.r.l.
Partner:
Neo Comunicazione |