TERAMO,
26.9.2014 -
Le
Confcommercio di Chieti, Teramo e Pescara
ribadiscono la netta contrarietà ad ogni
progetto inerente la realizzazione di
piattaforme per la ricerca petrolifera nel mare
prospiciente le coste abruzzesi; ma anche la
Confcommercio L’Aquila si unisce alla protesta
contro eventuali interventi nell’entroterra.
La vera ricchezza della nostra regione è
costituita dal territorio stesso, dalle bellezze
naturali ed artistiche, dalla cultura e dalla
storia millenaria: spiagge dorate, piste da
sci, eremi, castelli, basiliche, parchi
naturali, sono solo alcune delle tante risorse
che abbiamo e che vanno valorizzate.
Dobbiamo
essere bravi a portare alla luce i nostri
gioielli attraverso una politica che finalmente
punti sulle nostre bellezze come autentico
volano di uno sviluppo sostenibile della nostra
regione che unisca benessere economico e salute
dei cittadini.
Deve essere
chiaro a tutti che IL VERO
PETROLIO DELLA NOSTRA REGIONE E’ IL TURISMO
e che occorre abbandonare senza indugio ogni
scellerata e improbabile strategia che pensi che
le trivelle petrolifere possano essere un motore
dell’economia abruzzese.
Ci chiediamo che senso
abbia continuare ad insistere con le
trivellazioni quando è evidente che i nostri
pozzi sono
in realtà pozzanghere che
non possono risolvere il problema energetico
italiano ma solo fare gli interessi di alcune
compagnie petrolifere e di chi ha interessi
collegati a queste.
Non dobbiamo
avere paura nel dire al Presidente del Consiglio
Renzi che sta sbagliando a puntare sul petrolio
e che la vera rivoluzione sarebbe quella di
puntare per la prima volta nella storia sul
turismo come comparto centrale dello sviluppo
economico invertendo un trend che lo ha visto
fino ad ora come la cenerentola dei bilanci
dello Stato e delle Regioni.
Il risultato
di tale scellerata scelta è che l’Italia
malgrado le sue impareggiabili bellezze,
invidiate da tutti a livello mondiale, è
scivolata in pochi anni dal primo posto come
arrivi turistici al di sotto del quinto posto,
surclassata dai cugini francesi che hanno invece
adottato strategie diverse investendo con forza
sull’esaltazione del territorio.
Auspichiamo
quindi una netta levata di scudi da parte della
politica regionale contro il così detto decreto
sblocca trivelle e contro le varie “ombrine”
che attentano il nostro Abruzzo.
Noi grideremo
queste cose e se necessario le urleremo anche a
Roma perché non ne va solo la sopravvivenza
delle aziende ma anche l’economia, l’occupazione
e lo sviluppo della nostra regione.
Da parte
nostra abbiamo già mobilitato l’intero
territorio e saremo pronti a raddoppiare assieme
a cittadini, ambientalisti e associazioni di
categoria, le quarantamila persone che
nell’aprile del 2013 si riunirono per dire NO al
petrolio in Abruzzo e che vide in prima linea
alcuni esponenti di spicco del panorama politico
abruzzese.”
Il
Direttore Il
Presidente
Dott.
Celso Cioni Cav. Lav. Giandomenico Di Sante |