PESCARA,
18.6.2014 -
Con
l'insediamento del nuovo Governo
Regionale risulta
indispensabile la
individuazione dei problemi
prioritari che investono
la sanità della nostra
Regione e ne minano profondamente
l'efficacia, l'efficienza e l'affidabilità
e che, pertanto,
si impongono come nodi
primari da affrontare
e da sciogliere
urgentemente.
Il
primo nodo riguarda la costruzione
di
un sistema
di
monitoraggio e di valutazione
permanente che riesca ad evidenziare gli
elementi di criticità e
quelli di eccellenza del SSR e
che permetta di intervenire
con correttivi adeguati sui primi
e con le necessarie ed opportune
strategie di valorizzazione dei secondi.
Si
tratta
di invertire globalmente quella
logica di governo che è stata finora protesa
unicamente a salvaguardare le condizioni
di APPARTENENZA e
di SUDDITANZA e che ha
misconosciuto il primato
della meritocrazia degli
operatori e della efficacia delle
prestazioni.
L'altro nodo centrale
è
rappresentato dall'utilizzo della
epidemiologia quale unica scienza
in
grado di
direzionare le scelte
della politica. L'ultimo report
nazionale, diffuso poche settimane fa,
fa emergere
un
quadro molto preoccupante
sullo stato di salute della
popolazione abruzzese
evidenziando alcune gravi
criticità: la più
alta mortalità femminile
per tumori e malattie
cardio-circolatorie; un elevatissimo
tasso di
anzianità
della
popolazione residente; una
altissima percentuale di soggetti obesi,
preoccupante soprattutto tra la
popolazione infantile; e
molte altre criticità del nostro
sistema socio-sanitario.
Incrociando
questi due aspetti nodali,
si evidenzia
molto chiaramente come
finora la politica non abbia
saputo o voluto prendere
in alcuna considerazione né l'uno né l'altro
aspetto.
Basti pensare al
fatto che, per esempio, in
Abruzzo esistono due
poli di eccellenza, uno
presso l'Ospedale
di Pescara ed uno
presso l'Ospedale di Giulianova, dedicati alla
Ginecologia dell'infanzia e
dell'adolescenza, disciplina che si occupa di
problematiche di
scottantissima
attualità
quali le malformazioni
genitali che provocano,
tra l'atro, infertilità
nella donna; tutte le forme
di violenza sessuale
nelle giovani e nelle
giovanissime donne, ivi comprese
le mutilazioni genitali; la prevenzione
ed
il trattamento delle malattie
a trasmissione sessuale
e tante altre
ancora. Ebbene questi due
Servizi sono gestiti
da una unica
professionista, una delle
10 in tutta
ltalia accreditate
a livello internazionale,
costretta a lavorare
in condizioni disumane,
senza alcun personale
e senza alcuna
struttura
di
supporto. Inoltre,
nonostante la enorme
richiesta di prestazioni
di competenza che
ne fa, in ambo
i contesti,
uno dei pochi Servizi con
rilevante mobilità attiva {pazienti che
provengono da
tutte
le regioni dell'Italia
centrale), questo Servizio NON
figura né nell'Atto
Aziendale della ASL di Pescara,
né in quello della
ASL di Teramo,
configurandosi, pertanto, come
Servizio fantasma in
ambo le situazioni.
L'esempio
paradigmatico sopra riportato
dimostra l'assoluta miopia che ha caratterizzato
la gestione
politica del
SSR ed indica, a nostro
avviso, la via maestra
alla nuova
Giunta Regionale per
invertire la tendenza e dare
un Servizio Sanitario
Regionale efficace ed
efficiente alla
popolazione abruzzese.
E' comunque del
tutto evidente che
l'attuale Governatore,
come primo obiettivo politico
essenziale, dovrà riuscire
a sottrarre, da subito,
la sanità regionale a quel
regime di
Commissariamento che tanti
danni ha
prodotto alla stessa. |