TERAMO, 2.5.2014
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“Negli ultimi cinque anni sono mancate
risposte alle imprese, alle famiglie e
ai lavoratori, e oggi l’Abruzzo detiene
un triste primato che la vede fanalino
di coda sia sull’export che
sull’occupazione. Le ore di cassa
integrazione sono cresciute
vertiginosamente, le città sembrano
deserte per via dell’enorme numero di
negozi chiusi e i giovani sono costretti
a lasciare le loro famiglie per
assicurarsi un futuro all’estero”.
Il candidato PD alle regionali Gloriano
Lanciotti controbatte alle dichiarazioni
fatte nei giorni scorsi dall’Assessore uscente
Gatti che parla di “obiettivi raggiunti”
affilando una serie di dati inverosimili.
“La verità sta nei numeri che certificano una
situazione disastrosa – sottolinea Gloriano
Lanciotti –.
I risultati dell’Istituto di Statistica della
Cna regionale negli ultimi cinque anni
raccontano una storia diversa.
Il dato più allarmante in assoluto è quello
sulla disoccupazione che negli ultimi cinque
anni è cresciuta
di 27 mila unità.
( i disoccupati erano 36 mila nel 2008, nel 2013
sono aumentati a 63.000).
Gli occupati dipendenti erano 378.000 nel 2008 e
nel 2013 sono scesi a 347.000 ( si sono perse
31.000 unità).
Non va meglio alla voce Prodotto Interno Lordo
che da 27.549 milioni di euro del 2008 è sceso
a 24.836 milioni di euro del 2013, con un
decremento di 2.713 milioni di euro.
Male anche le esportazioni che sono passate da
7.640 nel 2008 a 6.734 milioni di euro nel
2013 con un decremento di 906 milioni di euro (
– 12% ) mentre a livello nazionale l’export ha
registrato un aumento del 6% ( uno spread per
l’Abruzzo pari a meno 18%).
La recessione della nostra Regione è molto
più grave rispetto al resto d’Italia –
insiste Lanciotti – e i dati ufficiali
smentiscono le dichiarazioni roboanti di Gatti.
Le imprese sono passate da 132.511 unità del
2008 a 129.488 del 2013 evidenziando una
flessione di 3.023 unità e di queste solo 1000
in Provincia di Teramo. Le imprese artigiane
erano 36.319 nel 2008 e sono scese a 33.820
segnando un meno 2.499.
Gatti e tutto il Governo Regionale di Chiodi
sono i principali responsabili di questa
debacle. Ora tocca alle forze sane di questa
Regione raccogliere la sfida di risanare
l’Abruzzo con onestà, esperienza e con progetti
di innovazione.
Per lo sviluppo dell’Abruzzo - conclude
Lanciotti - servono opere infrastrutturali di
carattere interregionale, Piani di sviluppo
locale nei settori del turismo, dei prodotti
tipici e dell’agricoltura. Sostenere e
incentivare le microimprese che sono l’ossatura
dell’economia abruzzese, tagliare i tempi della
burocrazia, facilitare l’accesso al credito e
alleggerire la pressione fiscale”. |