PESCARA, 17.4.2014 -
Per
adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo.
La bocciatura del TAR al ricorso presentato
dalla società Medoilgas contro l’AIA richiesta
dal Ministero, però, non ci deve far abbassare
la guardia. Come tutti sappiamo la
concessione di coltivazione di idrocarburi di
Ombrina, che stava per essere bocciata nel 2011
in quanto non avrebbe superato la Valutazione di
Impatto Ambientale (VIA), è stata riesumata da
un provvedimento del Governo Monti che ha, di
fatto, riattivato tutte le richieste di
estrazione di idrocarburi in mare italiano. La
storia la conosciamo bene. Il Ministro Clini si
adoperò tantissimo – ricordiamo la lettera della
Medoilgas che ringraziava il Ministro per il
prezioso contributo apportato per
l'individuazione della soluzione, poi adottata
dal Governo, al fine di porre rimedio ad una
situazione insostenibile, oltre che ingiusta,
per gli operatori del settore petrolifero – per
modificare la norma; quasi tutti gli
schieramenti politici, PD, PDL e Scelta Civica
in primis, la votarono in parlamento. Da allora
ogni proposta per mettere la parola fine a
questa vicenda è stata boicottata dalle
maggioranze parlamentari al Governo. La
questione AIA rallenta solo un processo di
concessione che sarà comunque portato a termine:
è questa la volontà politica della maggioranza.
Le soluzioni normative esistono, e sono state
presentate in Parlamento in primis dal MoVimento
5 Stelle, ma non sono state nemmeno
calendarizzate per la discussione. Oltre alle
modifiche normative di cui sopra, i Ministri
Passera e Clini, dell’allora Governo Monti,
hanno individuato l’Abruzzo come distretto
petrolifero italiano, sancendo tale prospettiva
nella Strategia Energetica Nazionale. L’attuale
Ministro dello Sviluppo Economico Guidi ha
confermato questa volontà attraverso alcune
dichiarazioni. Proprio per questo il MoVimento 5
Stelle ha presentato una interrogazione per
chiederle in che modo vorrebbe dare corso agli
investimenti privati per la ricerca e per la
produzione di idrocarburi e se questi, in
particolare, riguardino anche la regione Abruzzo
e per sapere se, effettivamente, il Ministro
“intrattiene rapporti” con gli amministratori
delegati delle società petrolifere (come da lei
stessa dichiarato) ed in particolare con quello
della Medoilgas.
Gianluca Vacca
LA REGIONE
Sul fronte
regionale, come tutti sappiamo, non è stato
fatto nulla. Al di la delle dichiarazioni di
Chiodi e delle vicende delle lettere smarrite,
sappiamo tutti che l’azione del Governo
regionale sono state blande... una messa in
scena. Come più volte ripetuto da me in questi
mesi, la popolazione della regione Abruzzo, gli
enti locali, le comunità territoriali, le realtà
produttive e le associazioni sono orientate ad
un sistema regionale integrato mare-montagna di
sviluppo economico e sociale ecosostenibile. Il
progetto di coltivazione di idrocarburi di
Ombrina
Mare, così come quelli di ricerca di Colle dei
Nidi o di trivellazione di Bomba e di tutte le
altre attività di ricerca e coltivazioni di
idrocarburi sia a terra che in mare, potrebbe
compromettere seriamente le economie locali.
Infatti, in sede di valutazione di impatto
ambientale vengono presentate, sistematicamente,
numerosissime osservazioni sia dalle
amministrazioni pubbliche che dalle comunità
locali e dalle associazioni. I comitati
territoriali contro le trivellazioni fioccano.
Le manifestazioni sono molto sentite e
richiamano sempre più gente. Io stessa ho
partecipato l’anno scorso alla manifestazione
contro Ombrina: non come politico, ma come
cittadina. Ero contro Ombrina e le trivellazioni
lo scorso anno, sono contro le petrolizzazioni
oggi e lo sarò in modo ancora più deciso domani.
Come candidata alla presidenza dell’Abruzzo sarò
prima di tutto portavoce dei cittadini e, una
volta eletta, attiverò ogni azione possibile e
in tutte le sedi per bloccare ogni forma di
sfruttamento del territorio che non sia
compatibile con l’ambiente e le economie locali.
Come fare?
1. Prima
di tutto, partecipando a tutti i tavoli
nazionali in cui si decidano le autorizzazioni
(ricordiamo che l’Abruzzo è sempre assente,
anche quando invitata: lo dicono i verbali) e
facendo pesare la volontà della nostra regione:
noi non siamo come il duo Pd-Pdl che sul
territorio dice una cosa ed a Roma decide
l’esatto opposto;
2. Attivando
ogni azione legislativa, amministrativa e
giudiziaria per fermare lo scempio del
territorio;
3. Perimetrando
l’area che dovrà diventare Parco della Costa
Teatina (già istituito dall'articolo 8, comma 3,
della legge 8 marzo 2001, n. 93);
4. Approvando
norme regionali che sanciscano, una volte per
tutte, una linea chiara per lo sviluppo
economico e l’aumento dell’occupazione in
Abruzzo, attraverso la tutela dell’ambiente e il
rilancio del turismo, dell’artigianato, del
settori enogastronomico, e in generale di tutte
le attività produttive compatibili con la salute
dei cittadini e il rispetto del territorio.
Concludo che accogliamo con favore il NO del
TAR, ma non abbassiamo la guardia. Sono
sicura che l’azione sinergica dei parlamentari
del MoVimento 5 Stelle e i futuri membri del
Consiglio Regionale abruzzese della nostra
lista, supportati dalla vitale partecipazione
dei cittadini, ci porterà sicuramente alla
vittoria. |