PESCARA,
31.3.2014 -
Oggi
in una conferenza stampa tenutasi al porto di
Pescara, i deputati del M5S, insieme alla
candidata presidente Sara Marcozzi, hanno
annunciato che il M5S chiederà attraverso una
interrogazione parlamentare (con possibile
question time mercoledì) e con una lettera
firmata dal gruppo parlamentare di avviare
immediatamente una indagine epidemiologica nella
Val Pescara per accertare le conseguenze del
disastro ambientale di Bussi. Un'altra
interrogazione parlamentare al Ministero
dell'Ambiente, anch'essa proposta come question
time per mercoledì prossimo, chiede invece, alla
luce del! perdurante immobilismo delle
istituzioni locali e nazionali, di avviare
immediatamente le operazioni di bonifica,
stanziando risorse statali aggiuntive e
coinvolgendo le aziende colpevoli di tale
disastro. Al di là degli esiti giudiziari,
infatti, è assurdo non coinvolgere già da subito
la Montedison nelle operazioni di bonifica,
anche con impegni finanziari ingenti: come al
solito lo Stato si dimostra debole con i forti,
e arrogante con i deboli, pronto a richiedere
immediatamente le sanzioni preventive ai
semplici cittadini, mentre con le grandi
multinazionali si dimostra sempre garantista e
attento a non intaccarne gli interessi
economici. In tutto questo chi ne sta facendo le
spese sono i cittadini abruzzesi!
Le
responsabilità di questo disastro (ambientale,
politico, sociale, sanitario) sono innumerevoli:
1)
governo: non è intervenuto in maniera decisa
nell'affrontare il problema, sottovalutandolo e
facendo prevalere le logiche lobbistiche di
difesa dei poteri forti invece di tutelare i
cittadini abruzzesi.
2)
Chiodi e soprattutto Goio: non sono stati capaci
neanche di spendere i primi 50 milioni stanziati
per la messa in sicurezza del sito. In altre
interrogazioni parlamentari abbiamo chiesto lo
stato dei lavori e sollevato la questione
dell'inutilità del commissario Goio alla luce
dei fallimentari risultati.
3)
Chiodi: come presidente della regione, nonché
commissario della sanità, non ha divulgato i
dati dell'Agenzia Sanitaria Regionale
sull'incidenza tumorale nella Val Pescara, non
predisponendo oltretutto una immediata indagine
epidemiologica come la gravità dei dati
richiederebbe.
4)
Molti amministratori locali, compreso il sindaco
La Gatta, che tendono a confondere la questione
dei pozzi dell'acqua potabile con il perdurare
dell'inquinamento e delle nefaste conseguenze
sul territorio abruzzese a causa della mancata
bonifica. Inoltre la reindustrializzazione
immediata del sito, magari con attività
impattanti, è impraticabile allo stato attuale,
poiché le operazioni di bonifica integrale sono
lunghe e richiedono lavori accurati e
inconciliabili, nell'immediato, con la
reindustrializzazione. La salvezza di Bussi, e
di tutta la Val Pescara, passa per una immensa
operazione di bonifica totale che potrebbe
rappresentare la vera occasione di rilancio e
sviluppo anche economico dell'area. Idee come il
cementificio o altre attività industriali
rischiose sono criminali e darebbero solo
illusioni agli stessi cittadini.
Informeremo i media se le interrogazioni
proposte diventeranno question time nella
giornata di mercoledì. |