L’AQUILA, 15.12.2014 –
“Sebbene sia tutto pronto, da tempo,
per dare avvio al processo di fusione dei Comuni
di Pescara, Montesilvano e Spoltore la Regione
continua ostinatamente ad ignorare la volontà
popolare espressa con il referendum del 25
maggio scorso”. Queste le parole del
Consigliere regionale del M5S, Riccardo
Mercante, che nel mese di ottobre, dando vita
alle richieste dei cittadini dei tre Comuni del
pescarese, ha depositato il progetto di legge
diretto alla istituzione del Comune di Nuova
Pescara, supplendo, di fatto, all’inadempienza
del Presidente D’Alfonso su cui, per legge,
gravava l’onere di procedere, entro l’undici di
settembre, all’adozione degli atti necessari.
“In base alle norme
regolamentari vigenti – ha spiegato Mercante
– ho inoltrato questa mattina formale diffida
al Presidente del Consiglio affinché provveda
all’invio del mio progetto di legge, dimenticato
da più di due mesi sulle scrivanie della
Regione, alla competente commissione consiliare.
Da oggi partono, quindi, gli ulteriori trenta
giorni previsti dal regolamento, dopo di che il
progetto dovrà obbligatoriamente essere
presentato in Consiglio nonostante la pervicace
volontà, da parte del Presidente e della
maggioranza, di ignorare la proposta del M5S e
con essa la volontà di 64.891 cittadini, ben il
64% dei votanti.
Se da un lato
D’Alfonso proclama a gran voce, in ogni sede,
l’intenzione di dar vita ad una vera e propria
rivoluzione della Regione fondata sulla
partecipazione democratica, sull’intervento dei
cittadini ai processi decisionali della
politica, dall’altro sembra ignorare un evento
di mobilitazione popolare che non ha eguali fino
ad oggi in Abruzzo. Un atteggiamento dicotomico
che di certo non può trovare giustificazione in
quella esigenza di salvaguardia della cosiddetta
identità culturale che viene invocata a gran
voce, ogni qual volta si cerchi di realizzare un
progetto di razionalizzazione ed efficientamento
delle realtà territoriali, da chi ha interesse a
salvaguardare esclusivamente il proprio
orticello e le proprie poltrone. A maggior
ragione nel caso della Nuova Pescara, in cui il
risultato plebiscitario del referendum dimostra
chiaramente che i cittadini dei tre Comuni si
sentono parte di un'unica dimensione sociale,
culturale, economica e territoriale.
L’inerzia della
Regione dimostra, inoltre – ha continuato
Mercante – che la maggioranza non si è resa
conto, o forse fa finta di non rendersene conto,
della situazione in cui versano le casse
comunali di Pescara e Montesilvano, da mesi in
condizione di predissesto. Tutto questo si
traduce nella necessità di aumentare le tasse a
carico dei residenti, nella riduzione della
qualità e quantità dei servizi ai cittadini,
nell’impossibilità da parte degli Enti di
adottare misure di sostegno nei confronti dei
più bisognosi. Problematiche che potrebbero
facilmente essere risolte con l’istituzione del
nuovo Comune e la conseguente possibilità di
disporre dei cospicui finanziamenti statali e
regionali e di tutte le altre misure premianti
previste nel caso di fusione. Ciò è ancor più
vero ove si consideri che con un emendamento del
Governo alla legge di stabilità, in
queste ore in fase di approvazione, è stata
introdotta l’esenzione dal patto di stabilità
per cinque anni in favore dei comuni appena
istituiti.
In un periodo
di crisi economica così grave come quello che
sta vivendo oggi il nostro paese non è possibile
procrastinare ulteriormente interventi di
razionalizzazione degli apparati amministrativi.
È questa l’unica strada percorribile per dare
nuovo slancio e far ripartire il nostro
territorio come anche dimostrato dalla recente
esperienza della fusione tra l’Unione degli
industriali di Pescara e di Chieti e come
chiaramente illustrato dalle parole del
presidente Marramiero il quale ha, proprio in
quella circostanza,
ribadito la necessità di creare, in un’ottica
europea mediante l’istituzione di una unica
municipalità, un’area metropolitana che possa
rappresentare la porta dei Balcani. Questo i
cittadini lo hanno capito e dimostrato con la
scelta del 25 maggio scorso.
A breve - ha
concluso Mercante - la proposta di legge per
l’istituzione della Nuova Pescara approderà in
Consiglio. In quella sede mi aspetto che
D’Alfonso e tutti i consiglieri di maggioranza
rispettino, in accordo con gli intendimenti
costantemente manifestati sin dalla campagna
elettorale, la volontà popolare. In caso
contrario saranno costretti a giustificare ai
cittadini i motivi di un inspiegabile cambio di
rotta”. |