TERAMO,
23.12.2014 -
Oltre 400 dipendenti provinciali hanno
manifestato stamattina davanti al Palazzo
dell'Emiciclo della Regione Abruzzo a l'Aquila,
una delegazione composta dai rappresentanti
dei lavoratori e dai presidenti delle Province è
stata ricevuta dal Presidente D’Alfonso insieme
al vice presidente Giovanni Lolli.
La delegazione ha chiesto alla Regione Abruzzo
di procedere all’adozione degli atti di
competenza relativamente all’assegnazione delle
funzioni ai diversi enti e di prevedere le
relative coperture finanziarie necessarie a
garantire i livelli occupazionali e l’erogazione
dei servizi.
Il presidente D’Alfonso ha preliminarmente
dichiarato di non condividere l’ impostazione
del governo sul riassetto della province,
precisando che sta già lavorando alla legge di
riordino che prevederà il passaggio delle
funzioni ma che:”senza copertura finanziaria da
parte del governo, rimane una pia intenzione. Le
regioni hanno aperto una vertenza all’interno
della conferenza stato-regioni perché tutte si
trovano nella stessa condizione
Con il taglio del 50% delle spese del personale
a partire da gennaio nessuno sarà in grado di
garantire servizi e stipendi”.
Il vicepresidente Lolli, considerati i tempi
stringenti delle decisioni da assumere, ha
convocato l’Osservatorio sulle Province per il
26 dicembre impegnandosi a riferire nella
giornata successiva anche ai sindacati.
All'esito dell'incontro con il presidente
D'Alfonso, i dipendenti della Provincia di
Teramo hanno avuto ulteriore conferma della
effettiva gravità della situazione, ragion per
cui hanno deciso di riunirsi immediatamente in
una assemblea nel corso della quale sono state
decise alcune iniziative volte a sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla reale portata della
riforma che, dopo i tagli apportati dalla legge
di stabilità, risulterebbe pressochè inattuabile
e con pesanti ripercussioni sui servizi offerti
ai cittadini dall'Ente Provincia. Le OO SS, su
mandato dell'assemblea hanno pertanto convenuto
di dare avvio allo stato di agitazione a cui
faranno seguito ulteriori iniziative di
mobilitazione i cui riflessi potrebbero
determinare disagi per la cittadinanza.
CGIL FP - CISL FP - UIL FPL - RSU
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