PESCARA,
3.11.2014
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Il Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, il
Ministro dell'Economia e delle Finanze ed il
Ministro per gli Affari Regionali e le
Autonomie, con l'intesa della Conferenza
unificata dei Presidenti delle Regioni, hanno
predisposto uno schema di Decreto con il quale
si stabiliscono le procedure per la “vendita
all'asta” degli immobili di Edilizia
Residenziale di proprietà dei Comuni, degli Enti
Pubblici regionali ATER e degli Istituti
Autonomi Case Popolari.
Il Mia Casa
d'Abruzzo, invece, chiede da tempo sia allo
Stato che alla Regione Abruzzo il ripristino del
riscatto graduale e sociale degli alloggi
ex-GESCAL in favore degli Inquilini ed
Assegnatari aventi diritto, passando attraverso
lo “scioglimento”
delle 5 ATER di Chieti, Pescara, Teramo,
Lanciano e L'Aquila, per manifesta incapacità di
gestione del patrimonio abitativo pubblico ad
esse affidato.
La
concessione a “riscatto” degli alloggi
ex-GESCAL permetterà agli attuali Assegnatari di
accedere, dopo tanti anni di attesa e di
versamento dei contributi GESCAL e dei canoni di
locazione, di potere finalmente accedere alla
proprietà della loro “prima e unica
abitazione”, attraverso un uso più razionale
e corretto del risparmio popolare e dei fondi
ex-GESCAL.
Contestualmente la Regione trasferisca ai
Comuni Capoluogo di Provincia la competenza e la
gestione degli ex Istituti Autonomi delle Case
Popolari, mentre gli alloggi che resteranno
in assegnazione ed a “canone sociale” verranno
amministrati sulla base delle norme stabilite
dalla Legge Regionale 25 ottobre 1996, n. 96.
Non è certo
responsabilità degli Inquilini e degli
Assegnatari se le ATER abruzzesi si trovano in
una fase di pre-dissesto e versano in gravi
difficoltà economiche e finanziarie!
Le famiglie
attualmente assegnatarie di alloggi ATER –
ex-IACP, ex-GESCAL e di proproetà dei Comuni -
sono complessivamente così distribuite nelle 4
Province e nei rispettivi Comuni: L’Aquila 6.874
(n. 108 Comuni); Chieti 5.146 (n. 104 Comuni);
Pescara 5.556 (n. 46 Comuni); Teramo 2.772 (n.
47 Comuni).
Queste
famiglie “popolari”, alle quali si sommano le
altre 126.000 famiglie che in Abruzzo vivono in
affitto presso abitazioni di proprietà di
soggetti privati e società immobiliari, sono
così singolarmente costituite: numero medio dei
componenti per famiglia: 2,7; coppie con figli:
62,1%; coppie senza figli e pensionati anche
singoli: 28,1%; nucleo con monogenitore: 9,8%;
coppie con 1 figlio: 40,5%; coppie con 2 figli:
50,6%; coppie con 3 o più figli: 9%.
Il reddito
complessivo della maggior parte di queste
famiglie è molto basso: più del 57% per cento di
esse si trova, in piena crisi economica e
davanti agli occhi di tutti, appena al di sopra
del livello minimo di povertà, il 24% sotto al
livello di povertà ed il restante 19% vive in
condizioni di estrema indigenza, e tantissime
sono, purtroppo, sotto la mannaia di sfratti
esecutivi e minacce di sgombero forzato e senza
alcuna dignitosa sistemazione alternativa.
La
“vendita generalizzata attraverso bandi ad asta
pubblica” anche di interi edifici e
caseggiati popolari, sconvolgerà la vita
quotidiana di migliaia di famiglie abruzzesi,
molte delle quali, non avendo i mezzi economici
per acquistare in contanti e nemmeno con un
mutuo la loro attuale abitazione, saranno
sottoposte a “mobilità obbligatoria”,
mentre la maggior parte di esse perderanno, per
sempre, un diritto acquisito al riscatto,
sancito dall'art. 47 della Costituzione Italiana
e dalle Leggi istitutive degli IACP, dell'INA-Casa
e della GE.SCA.L (Gestione Case per Lavoratori). |