PESCARA,
28.3.2014
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Dal Wwf Abruzzo
riceviamo e
pubblichiamo:
Come il WWF aveva anticipato sin dal gennaio
scorso, il cosiddetto processo di Bussi dinanzi
alla Corte di Assise di Chieti procede con
estrema celerità. Nell’udienza di questa mattina
si è conclusa la fase istruttoria con
l'interrogatorio di due imputati che
sostanzialmente non negano i fatti storici ma
escludono la propria responsabilità personale.
In
apertura di udienza, da parte di alcuni
difensori, è stata chiesta la revoca
dell’ordinanza che aveva ammesso la costituzione
come parte civile della Solvay, la
multinazionale sopravvenuta alla Montedison
nella proprietà del sito, motivata dal recente
coinvolgimento dell’azienda in un procedimento
che ha portato al nuovo sequestro. In tale
procedimento si ipotizza una responsabilità per
omessa bonifica. Un fatto – hanno sostenuto i
pubblici ministeri e le parti civili, che nulla
ha a che fare con le vicende sottoposte al
giudizio della Corte. La richiesta è stata
respinta dopo una riunione in camera di
consiglio. È stata inoltre rigettata anche
l’istanza dei pubblici ministeri che avevano
chiesto di procedere con udienze pubbliche e non
a porte chiuse, come già disposto dalla Corte.
"Siamo alle battute finali del processo –
dichiara l’avvocato Tommaso Navarra, difensore
di fiducia del WWF - ed è indispensabile
mantenere viva l'attenzione su Bussi, non
soltanto per il pur necessario accertamento
della verità dei fatti ma anche per far sì che
finalmente sia dia inizio alla bonifica del
sito, rimarginando la profonda ferita inferta al
territorio, prima occultata, quindi nascosta e
infine minimizzata per troppo tempo".
Il
processo proseguirà il 4 e l’11 aprile con le
udienze dedicate alla requisitoria dei pubblici
ministeri.
“Il fatto che le vicende di Bussi abbiano
avuto in questi giorni una grande eco sui mass
media in tutta Italia – sottolinea il
presidente del WWF Abruzzo Luciano Di Tizio –
è il segno della gravità dei fatti in esame. Non
si tratta tuttavia in alcun modo di un processo
pubblico nel quale i giornalisti si
sostituiscono ai giudici, ma della
consapevolezza di quel che è accaduto e della
rinnovata fiducia da parte dell’opinione
pubblica che si possa arrivare a un verdetto.
Abbiamo piena fiducia nella Corte e nella
Giustizia. Appare comunque chiaro che il primo
interesse resta comunque quello di risanare il
territorio”. |