CASTEL DI LAMA (AP), 10.6.2015
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Seconda
edizione per l’Ama Festival, il festival
dell’Ama – Aquilone che quest’anno ci racconta
l’Uomo Nero. Ci racconta il folle, l’immigrato,
il diverso, l’ombra e la luce, la conoscenza e
Ulisse, i sei gradi di separazione e “L’Uomo
nero sono io”. Sabato 4 e Domenica 5 luglio
dalle ore 17 sino a tarda notte, “Casa
Ama” a Castel di Lama ospita lectiones
magistrales, racconti e presentazioni, mostre,
spettacoli e tanto altro ancora, in un viaggio
onirico alla riscoperta della
figura “mitologica” e sempre attuale dell’Uomo
nero. L’Ama Festival è patrocinato
dalla Regione Marche e dall’Assemblea
Legislativa della Regione Marche.
La
Cooperativa Ama – Aquilone ogni anno,
complice il mezzo culturale dell’Ama Festival,
riflette ed elabora una tematica di “uso comune”
e dunque una questione che è argomento di
confronto interno fra operatori, ospiti e tutti
quanti vivono all’interno della Cooperativa. Per
questa sua seconda edizione l’Ama–Aquilone
presenta al confronto con il pubblico
un’indagine sulla figura “mitologica” e sempre
attuale dell’Uomo nero scomposta, analizzata e
riletta per mezzo della teoria dei sei gradi
di separazione di Stanley
Milgram.
Chi ha
paura dell’uomo nero? -
I sei
gradi di separazione e i capitoli del
racconto.
Chi è l’Uomo
nero, come e quando nasce, ma soprattutto
perché? Che cosa di lui ci fa tanta paura? E
ancora, qual è il senso della nostra paura, da
dove arriva e dove e a che cosa ci porta? Ad
aprire, sabato 4 luglio è l’Uomo Nero
e il primo grado di separazione
raccontato dallo psichiatra Peppe dall’Acqua,
dal giornalista Gabriele Nissim e dal
reading dei Wu Ming 2 e Contradamerla.
L’oscurità che lo segue come un’ombra è
il secondo grado, che sarà interpretato
dallo psicoterapeuta Claudio Widmann e
dal documentarista Marco Cuciani con “
Calma e gesso: in viaggio con Dondero”.
L’ombra ci accompagna alla luce, al
terzo grado e allo scrittore Aldo Nove,
a cui è affidato. La luce rivela e svela, ciò
che non è illuminato e che non ci è dato
conoscere. La luce è dunque la conoscenza
e il quarto grado di separazione che apre
la giornata di domenica 5 con le
lectiones di due filosofi, Marco Vannini e
Diego Fusaro, e il racconto della conoscenza
astrologica di Marco Pesatori. “Fatti non
foste a viver come bruti ma per seguir virtute e
canoscenza”, così Odisseo ci parla dal
canto XXVI dell’Inferno Dantesco. Il quinto
grado è Odisseo, reso dal filosofo Franco
Rella e teatralizzato da Moni Ovadia.
Proprio Odisseo il cui nome è acceso
dal
verbo greco ὀδύσσομαι odýssomai, "odiare",
"essere odiato" e dunque "colui che è odiato" e
per questo essenza de l’Uomo nero sono Io.
L’ultimo grado di separazione, il sesto,
riporta il pubblico all’inizio del percorso
“espositivo” attraverso la conferenza-incontro
che mette insieme per raccontarci “L’uomo
nero sono io” Moni Ovadia, mons. Vinicio
Albanesi e Giuseppe Frangi. Secondo la
teoria dei sei gradi di separazione, ogni
persona è collegata a un’altra attraverso una
catena di conoscenze che conta non più di cinque
intermediari e
Stanley Milgram, mettendoci di fronte alla
struttura della rete di relazioni interpersonali
che collega le persone di una comunità, ci ha
aperto gli occhi sul fatto che non solo siamo
tutti connessi, ma viviamo in un mondo dove per
connettersi bastano poche strette di mano.
Che sia vero o meno, l’Uomo nero oggi
all’interno dell’Ama Festival è riletto e
raccontato in sei gradi e con il contributo di
“interpreti” eccellenti.
Il Festival
inoltre caratterizza questa sua seconda edizione
con un approfondimento legato al tatuaggio
declinato attraverso le presentazioni degli
scrittori Alessandra Castellani e Nicolai
Lilin, oltre alla mostra fotografica
tematica, realizzata dal fotografo Alessandro
d’Angelo.
Inoltre ad
arricchire l’articolato programma due spettacoli
serali. Sabato 4 chiude la prima giornata
l’Orchestra di Piazza Vittorio in “ottetto”
per l’occasione del Festival. La domenica
conclude, Ascanio Celestini con lo
spettacolo teatrale “Racconti d’Estate”.
Presenti
all’interno del programma anche tutta una serie
di spettacoli a cura di Fof Circus Ama
Festival edition con la Di Filippo
Marionette, Ete Clown, gli acrobati del
Duo Kaos, il giocoliere Giorgio Bertoldi
e il mangiafuoco Raul Somarriba.
Numerosi
gli stand espositivi presenti che avranno come
ospiti EquiLibri, il CNA Marche,
la Fondazione Prosolidar Onlus, Made
in Carcere, Emergency.
L’Ama
Festival è patrocinato dalla Regione Marche e
dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche
ed realizzato anche grazie al contributo della
Fondazione Prosolidar Onlus. Media partner Igers
Piceni e Radio Incredibile.
Ama
Festival concept e luoghi.
L'Ama Festival nasce dalla volontà di
aprire le porte della Comunità Terapeutica
alle persone e rientra all'interno di un
percorso formativo, legato alla coscienza e
all'etica comune. Il fine è l'integrazione.
L'integrazione del “dentro” inteso come comunità
terapeutica con il “fuori” in riferimento al
mondo “normale”. Il festival nasce proprio con
lo scopo di mettere in crisi il sistema di
luoghi comuni che da sempre sott'intendono a
queste due realtà. L'"operazione" culturale, è
quella di mettere insieme nell'occasione del
festival due mondi che normalmente non si
incontrano quasi mai, e quando raramente questo
accade, lo fanno con sospetto. Il Festival
parla, attraverso l'input culturale alle
persone, da una parte e dall'altra, e racconta
con parole semplici, cos'è il “comune sentire”.
L'Ama – Aquilone ha deciso, dopo una lunga serie
di cambiamenti interni legati al ruolo delle
persone, quelle che ospita e quelle con cui
collabora, di condividere le sue storie e
permettere così un arricchimento culturale dato
dalla reciprocità delle parti. Lo sviluppo della
società passa attraverso quella conoscenza
capace di generare consapevolezza. Una società
che voglia dirsi civile, poggia le sue basi
sulla capacità di garantire alle persone pari
dignità.
Ciò che vive nel
cono d’ombra, quello che non conosco ma giudico.
Il diverso, lo straniero, il folle. L’apparenza
che inganna. La direzione opposta e contraria.
L’immagine riflessa nello specchio e il lato più
oscuro. Fra leggenda e realtà, tradotto
attraverso le lenti d’ingrandimento della
filosofia, dell’antropologia, della letteratura,
dell’arte e non solo “Chi ha paura dell’Uomo
nero?” – E ancora di più: “hai paura
dell’Uomo nero?”.
Il Festival è ad
ingresso gratuito ed è stato presentato
all’interno della conferenza stampa da
Mariapaola Modestini Vicepresidente dell’Ama
– Aquilone Coop. Soc e da Carla Capriotti
Coordinatrice del Festival.
Per info.
www.ama.coop
Giuseppina Pica
Ufficio Comunicazione e Sviluppo
Cel. 349.2607534
“Ama-Aquilone”
Cooperativa Sociale onlus
C.da Collecchio n.19 - 63082 Castel di Lama - AP
- tel. 0736/811370-816056 fax 0736-814552
Sito Web: www.ama-aquilone.it |