GIULIANOVA,
12.7.2015
-
Martedì 14 Luglio, presso il porto di
Giulianova,
si svolgerà la
XVI Edizione “Giornata della Sicurezza in mare”
Di seguito il
documento di impianto diramato dall'Ufficio
Circondariale Marittimo di Giulianova circa la
simulazione di un incendio grave a bordo del natante da
diporto “IMPAVIDO 2.0”, con soccorso naufraghi ed
intervento Vvf.
Ore 18.00
presentazione
giornata
Prima dell’inizio dell’esercitazione vengono
effettuati brevi interventi da parte del TENENTE
DI VASCELLO (CP) SANDRO PEZZUTO – COMANDANTE DEL
PORTO E CAPO DEL CIRCONDARIO MARITTIMO DI
GIULIANOVA e del Presidente della Lega Navale
Italiana – Sig. Dario CIANCI.
Ore 18.10: inizio esercitazione
Il
Comandante/conduttore del natante da diporto
denominato “IMPAVIDO 2.0” lancia l’S.O.S.,
tramite l’apparato radio di bordo e telefono
cellulare, per un incendio che si è sviluppato a
bordo della sua unità e che le tre persone a
bordo non sono in grado di fronteggiare con i
mezzi antincendio di bordo.
La richiesta di
soccorso viene ricevuta dalla sala operativa
dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Giulianova che avvia subito le procedure
previste dal Piano S.A.R..
La Sala Operativa, dopo aver acquisito tutte le
informazioni necessarie per intervenire,
pianifica le operazioni di soccorso disponendo
l’uscita in mare della motovedetta CP 884
S.A.R. e del gommone G.C. A77.
Inoltre, viene
allertata la Sala operativa del 118 che invia
due ambulanze in porto.
Intanto,
l’equipaggio del natante da diporto in pericolo,
non riuscendo ad estinguere le fiamme
divampatesi, comincia man mano ad abbandonare
l’unità gettandosi in mare.
Ad arrivare in zona per prima è la
motovedetta CP 884/S.A.R. che si accinge
subito a spegnere l’incendio con la manichetta
di bordo ed a coordinare in zona le operazioni
di soccorso.
Poiché l’incendio sembra indomabile, tutto
l’equipaggio decide di abbandonare il natante in
quanto non più sicuro.
La 1° persona finita in mare che annaspa
visibilmente viene recuperata dal gommone A77,
nel frattempo intervenuto in zona, che fa
rientro successivamente in porto ormeggiando sul
molo terrapieno per il primo soccorso.
Intanto, un gommone della Croce Rossa Italiana,
impegnato con l’elicottero della Polizia di
Stato in un addestramento in mare, avendo
copiato la comunicazione radio, fornisce la
propria disponibilità ad intervenire. Pertanto,
la S.O. ne dispone l’invio in zona del sinistro.
Il gommone della C.R.I.,
con a bordo personale OPSA, appena giunto in
zona, aggancia il 2° naufrago e, con
l’assistenza dello stesso personale
specializzato in interventi subacquei di
soccorso sanitario, lo recupera facendo rientro
successivamente in porto (molo terrapieno) per
il primo soccorso.
Non riuscendo a rinvenire il terzo naufrago,
poiché sprovvisto di cintura di salvataggio,
viene disposto l’invio in zona dell’elicottero
della Polizia di Stato con a bordo il
personale del nucleo operatori polivalenti
salvataggio in acqua (O.P.S.A.) della C.R.I.,
per la ricerca del disperso.
Una volta giunti in zona, dopo una ricerca a
percorsi paralleli in direzione della corrente,
viene individuato il disperso che appare privo
di sensi.
Immediatamente, per dare assistenza all’uomo,
viene lanciato un aerosoccorritore che, una
volta agganciato il naufrago, procede a far
verricellare in sicurezza dallo stesso
elicottero e trasportato in banchina di Riva per
il successivo ricovero in Ospedale da una delle
autoambulanze intervenute.
In porto, i
volontari della C.R.I. praticano la tecnica
della rianimazione (BLS) ai naufraghi che hanno
rischiato l’annegamento, anche a causa del
principio di soffocamento dovuto all’inalazione
del fumo prodotto dall’incendio.
A seguire
Nel frattempo, l’unità “IMPAVIDO 2.0”, il cui
incendio sembra ormai domato, viene rimorchiata
in Porto dalla M/v 884 SAR.
Purtroppo, giunti in Porto, la cima di rimorchio
in “fibra vegetale” stucca a causa delle
lamiere ancora incandescenti e vaga alla deriva
con le fiamme che ricominciano a divampare. Urta
contro altre unità ormeggiate in banchina ed, a
causa dell’effetto “domino”, ne provoca un
principio di incendio.
Viene allertato il Comando Prov.le Vvf di Teramo
tramite il 1515, il quale provvede ad inviare in
zona un Camion autopompa del distaccamento di
Roseto degli Abruzzi.
In attesa dell’intervento del Camion, vengono
azionate le manichette antincendio ubicate sulle
banchine poste nelle immediate vicinanze del
principio di incendio e, contestualmente, viene
attivato il dispositivo antincendio portuale con
l’allertamento delle squadre antincendio dei
sodalizi e delle strutture nautiche portuali.
Giunto in Porto e collegato all’impianto idrico,
il camion iniziava le procedure di spegnimento
dell’incendio, che terminano poco dopo.
In ultimo, la
Sala Operativa avvia le previste procedure per
l’intervento della M/n Monte Rosa
della soc. Castalia-Ecolmar del MAATM che
provvederà ad effettuare un intervento di
disinquinamento da idrocarburi fuoriusciti dal
natante da diporto “Impavido 2.0” (in pratica,
si simulerà: varo lancia di salvataggio -
stendimento panne assorbenti – eventuale
utilizzo di disperdenti).
Al termine
esercitazione
Si procederà ad effettuare:
-
l’impiego dei cani di salvataggio della SICS per
un’esercitazione recupero naufrago;
-
l’apertura di una zattera di salvataggio di
grandi dimensioni e si procederà alla
descrizione del contenuto;
- l’utilizzo dei segnali di soccorso in caso di
emergenza sia a terra che dal gommone G.C. A77,
rimasto in zona.
In Porto, una prova di utilizzo di tutte le
manichette antincendio presenti. |