ALBA
ADRIATICA,
20.1.2015 -
"Ad Alba Adriatica la bandiera sarà blu? No,
celestino rosa pallido!". E’ la frase
provocatoria che gira nell’ambiente degli
ecologisti alla notizia che l’Amministrazione
Albense stia procedendo alla richiesta della
bandiera blu parziale presso la FEE Italia. Il
vessillo ambientale riguarderebbe solo 290 metri
di arenile, e precisamente la porzione a Sud, al
confine con Tortoreto, caratterizzata da
un'ottima qualità delle acque, mentre il resto
della spiaggia, circa 2600 metri, resterebbe
fuori, caratterizzato da acque non idonee alla
balneazione.
«In
gergo paesano si chiama “mattità “ -
commenta il presidente della Task Force
Ambientale Giuliano Marsili che punta il dito
più che verso l’attuale amministrazione contro
l’intera classe politica Albense, secondo lo
stesso
«incapace
di intervenire in maniera concreta sul fenomeno
dell’inquinamento delle acque di balneazione, un
problema annoso che ormai è giunto al punto di
non ritorno.
Assegnare la bandiera blu a questo esiguo
tratto di mare – continua Marsili – è
controproducente per l’immagine dell’intero
comparto, è come ammettere che il resto
dell’arenile è inquinato, sono anni che noi
ambientalisti chiediamo alla Ruzzo Reti di
evitare i soliti disastri causati dal depuratore
durante al stagione estiva e alle
amministrazioni Albensi di eliminare gli
scarichi abusivi e mal funzionanti».
Secondo il presidente delle 21 associazioni
ecologiste l’attuale amministrazione
«cerca
di salvare la faccia, ma così facendo persegue
lo stesso obiettivo delle precedenti: eludere il
problema e tirare a campare, l’importante è fare
la stagione e poi alla fine chi se ne frega se i
turisti sono scontenti, i bambini malati di
gastroenterite e le attività turistiche
fortemente danneggiate. Sono anni che i politici
e i funzionari del Comune – aggiunge Marsili
– promettono e vendono agli operatori
turistici acqua marcia e ora la beffa».
Gli ecologisti promettono battaglia, soprattutto
per la prossima stagione estiva :
«Visto
che non siamo stati invitati al tavolo tecnico
sull’inquinamento – conclude il presidente
della Task Force Ambientale – non ci resta
che denunciare qualsiasi anomalia e problema di
inquinamento e questo rappresenta un diritto e
dovere delle associazioni ambientaliste». |