PINETO-SILVI,
28.2.2015 -
L’annosa vicenda della violazione della legge
istituiva dell’Area Marina Protetta di Torre di
Cerrano da parte dei vongolari ha, fino ad oggi,
sottratto tempo ed energie alle tante altre
attività che l’AMP avrebbe potuto portare
avanti.
Come già fatto lo scorso luglio con una apposita
petizione, le scriventi Associazioni tornano a
chiedere che l’AMP sia un effettivo strumento di
protezione della biodiversità marina e di
corretta promozione del territorio incentrata
sulla green economy.
Al di là degli aspetti ambientali, balneatori,
albergatori e commercianti che operano sul
territorio risentono negativamente di
determinati comportanti illegali che stanno
arrecando seri danni all’immagine di un
territorio e credono, oggi più che mai, che il
turismo verde, non solo estivo, sia una
possibile risorsa contro la crisi.
Più volte è stato fatto presente come, anche se
con l’istituzione dell’AMP nel 2009 è stata
ridotta la superficie utile alla pesca
(riduzione peraltro molto limitata: solo 7 km
sui circa 130 km di costa abruzzese), gli
introiti dei vongolari non sono diminuiti, ma
anzi sono aumentati (dati ufficiali IREPA) e
sono ben più alti di molte altre categorie che
non giovano né di aiuti pubblici né
dell’utilizzo di aree pubbliche per
l’espletamento delle loro attività.
La crisi sta colpendo duramente molte categorie
imprenditoriali che meritano la giusta
considerazione da parte di Regione,
Amministratori locali ed AMP. Il Parco del
Cerrano è stato istituito dal Parlamento e dal
Governo con il consenso dei rappresentanti delle
comunità locali: queste però vogliono che il
Parco sia uno strumento di tutela e promozione
del territorio, attento alle esigenze di tutti
gli operatori presenti e non di una sola
categoria.
Le Associazioni scriventi tornano a chiedere
all’AMP ed agli Enti pubblici interessati,
Regione Abruzzo in primis, un maggiore
impegno nella condivisione delle scelte ed una
maggiore attenzione alle richieste di quanti, in
maniera pacifica e rispettosa, si sono sempre
battuti per rendere questo tratto di mare –
l’unico protetto di tutta la regione e l’unico
nell’Adriatico con fondale sabbioso – una vera
risorsa.
Le Associazioni firmatarie chiedono con forza di
essere parte attiva nella stesura del nuovo
Regolamento di cui si sta dotando l’AMP che deve
essere redatto attraverso opportuni percorsi di
condivisione e partecipazione.
Le Associazioni tornano pertanto a ribadire le
richieste già fatte nella petizione del luglio
scorso.
Per quanto riguarda invece le ultime novità
apprese dalla stampa, le Associazioni giudicano
in maniera positiva l’impegno con cui
l’Assessore regionale alla Pesca, Dino Pepe,
intende seguire la vicenda del rispetto della
normativa di tutela dell’AMP, ed esprimono
soddisfazione per l’annuncio con il quale il
COGEVO avrebbe dichiarato la propria volontà di
non entrare nell’AMP con le turbosoffianti, ma,
al fine di garantire quella chiarezza che a
volte nel passato è mancata, tornano a ribadire:
-
il non ingresso delle turbosoffianti
nell’AMP non è una concessione dei vongolari,
ma semplicemente il rispetto della normativa
vigente che fino ad oggi è stata violata dal
COGEVO in maniera sistematica e volontaria;
-
fino ad oggi la giustizia amministrativa,
alla quale si è rivolto il COGEVO
(riportando solo sconfitte), ha ribadito la
necessità della piena tutela dell’AMP come
peraltro ha fatto anche il Consiglio
comunale di Pineto con apposita delibera
consiliare;
-
prima di qualunque trattativa il COGEVO
avrebbe dovuto rinunciare al ricorso contro
l’istituzione dell’AMP perché una trattativa
seria parte dal reciproco riconoscimento;
-
la ricerca di “strumenti di pesca
compatibili” con un parco marino deve
partire da dati oggettivi: non può essere
consentito nessun tipo di strumento che
possa arrecare danni o alterare l'equilibrio
dei fondali marini. Non è sufficiente
cambiare il nome alle turbosoffianti in
“barche per la pesca artigianale con
rastrelli” perché diventino compatibili! La
distruzione dei fondali marini, che
caratterizza ormai le aree esterne al Parco,
non potrà mai essere consentita all’interno
dell’AMP: anzi, come testimoniano numerosi
studi scientifici, andrebbero imposti
strumenti meno impattanti in tutte le aree
di pesca al fine di rendere più sostenibile
lo sforzo di pesca;
-
qualunque soluzione si potrà adottare dovrà
garantire la conservazione dell’habitat
presente nel Sito di Interesse Comunitario
“Torre del Cerrano” della Rete Natura2000
dell’Unione Europea denominato “Banchi di
sabbia a debole copertura permanente di
acqua marina”.
Italia Nostra – Giancarlo Pelagatti
Lega Navale Pineto – Cristiano Aretusi
LIPU – Stefano Allavena
Mare Vivo – Paola Barone Barbuscia
Touring Club Italiano – Elio Torlontano
WWF – Luciano Di Tizio
Centro Studi Cetacei – Vincenzo Olivieri
Ass. Volontariato e Protezione Civile Pubblica
Assistenza PROS Pineto – Anselmo Candelori
Comitato Pro Corfù – Filippo D'Agostino
ProVomano – Paolo Moscone
Tecnolenza Adriatica (FIPSAS) – Andrea Secone
Seconetti
Associazione Albergatori Silvi – Leone
Vallescura
Associazione Commercianti e Artigiani di Pineto
– Biagio Iezzi
Associazione Commercianti Silvi – Daniela Di
Febo
Balneatori Associati Pinetesi – Mauro Pavone
NAPA Nuova Associazione Pinetesi Albergatori –
Pio Pavone
Coop. Balneatori Pineto e Roseto – Ariano
Martella
FIBA/Confesercenti – Giuseppe Susi |