PINETO,
12.7.2015 -
Le attività
scientifiche e di ricerca dell’AMP Torre del
Cerrano continuano a rappresentare un rilevante
interesse, sia per i risultati conseguiti che
per gli studi effettuati.
Dal 23 al 25
giugno scorsi a Imola-Ravenna si è tenuto
il Workshop SISS dal titolo
“Hydromorphic-subaqueous ecosystems /ecosistemi
idromorfi e subacquei”.
Fra le
comunicazioni orali ha riscosso notevole
interesse il contributo sui suoli subacquei
dell’AMP Torre del Cerrano
presentata dal gruppo di ricerca di pedologia
dell’Università Politecnica delle Marche,
coordinato dal Professor Giuseppe Corti.
Il tema dei
suoli sommersi marini è stato affrontato
inizialmente negli USA una ventina di anni fa,
in Italia rappresenta una novità, soprattutto
per quanto concerne lo studio dei suoli in mare
aperto.
Nell’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano è
stato studiato un tratto di mare per valutare
gli effetti della pressione antropica
sull’evoluzione e sulla qualità dei suoli
sommersi.
Attività
importante diretta al miglioramento della
fruizione turistico-ricreativa e alla
riqualificazione ambientale delle zone di
alaggio e di aree limitrofe nell’Area Marina
Protetta Torre del Cerrano è quella che ha visto
impegnati i ricercatori e studiosi nel progetto
EcoAlaggi. Esso è finalizzato ad
accrescere l’attrattiva turistica del
territorio dell’AMP Torre del Cerrano,
promuovendo l’integrazione tra le attività della
piccola pesca costiera e le risorse
naturalistiche e paesaggistiche presenti, con
particolare riferimento alle aree dunali
e di nidificazione del Fratino.
Il progetto ha
previsto la realizzazione di percorsi
naturalistici attrezzati e di semplici
interventi di restauro e tutela ambientale,
favorendo l’accessibilità e la fruibilità
turistica delle aree di alaggio e delle zone
limitrofe, valorizzando e tutelando al contempo
i delicati ambienti naturali presenti. In
particolare, sono stati delimatati con paletti e
funi le zone dunali e le aree di nidificazione
del Fratino e sono stati eseguiti interventi di
tabellonistica e segnaletica. Grazie al progetto
è stato possibile realizzare un'estesa
delimitazione delle zone dunali presenti
nell'AMP (più del 70% del totale). |