PINETO,
24.7.2015 -
Il Ministero dell’Ambiente ha comunicato
nei giorni scorsi il parere dell’ISPRA
(Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale) in ordine alla possibilità
di pesca delle vongole nell’AMP Torre del
Cerrano con lo strumento definito
‘vibrante’ come alternativa all’uso della ‘turbosoffiante’.
L’ISPRA ritiene “che non rientri nella
categoria degli attrezzi artigianali”.
Inoltre, sempre secondo l’ISPRA, “non c’è
alcuna informazione sull’impatto che l’attrezzo
arreca ai popolamenti bentonici né tantomeno sui
diversi effetti che esso provoca in relazione
alle differenti tipologie di biocenesi che si
possono rinvenire sui tratti di fondale sui
quali può essere utilizzato. Alla luce di quanto
sopra si ritiene che l’uso di detto attrezzo
non possa essere consentito all’interno
dell’AMP Torre del Cerrano”.
Detto parere è vincolante per
quanto riguarda l’AMP e incide in modo decisivo
circa la possibilità di modificare il
regolamento istitutivo dello stesso, così come
richiesto dal Cogevo. E’ necessario trovare
forme alternative di intese, escludendo
quindi la pesca delle vongole all’interno
dell’AMP, forme tese a ristorare economicamente
le aziende dei pescatori che in qualche misura
possano essere state danneggiate
dall’istituzione del Parco Marino.
«In
questo contesto, – ha dichiarato il
Commissario Benigno D’Orazio - è
indispensabile che la pesca sostenibile diventi
il futuro di tutto l’Adriatico e in particolare
dello specchio d’acqua afferente la Regione
Abruzzo».
Occorre sviluppare formule di coinvolgimento dei
pescatori per varie attività, che vanno dal
monitoraggio alla pulizia dei fondali alla
prevenzione e repressione dell’inquinamento del
mare, soprattutto proveniente dai fiumi, all’ittiturismo,
alla pescaturismo e ad ogni altra forma di
collaborazione auspicabile nell’ambito della
Marine Strategy (strategia per il
raggiungimento del buono stato ecologico
ambientale).
«E
il tavolo di concertazione promosso dal
Ministero dell’Ambiente con l’omologo Ministero
della Pesca – ha proseguito - può e deve
costituire un momento di riflessione e di
progettualità specifica per il Consorzio dei
Vongolari d’Abruzzo al quale, unitamente
all’Assessore Dino Pepe, va il mio personale
ringraziamento per aver comunque provato a
verificare alternative alla pesca con le
turbosoffianti e, soprattutto, per aver
mantenuto l’impegno ad astenersi da ogni forma
di ‘invasione’ e comunque di pesca delle vongole
all’interno del AMP».
«Per
quanto mi riguarda – ha concluso D’Orazio -
offro la mia personale ed incondizionata
disponibilità a lavorare insieme al Cogevo, alle
Associazioni Ambientaliste e a tutti gli Organi
Istituzionali, regionali e nazionali, affinché
la Marine Strategy possa trovare in Abruzzo una
fase importante di sperimentazione e di impulso
ad una pesca sostenibile e, sotto altro profilo,
ad un nuovo utilizzo delle barche da pesca,
finalizzato anche a consentire concrete
occasioni di lavoro per le tante famiglie che
sono coinvolte nel settore ittico. Auspico che,
sia a livello nazionale che regionale, si prenda
atto in modo deciso e inequivocabile di tale
realtà e si assumano le iniziative conseguenti». |