MOSCIANO
SANT'ANGELO (TE),
3.11.2015 -
Continua incessantemente il contributo del
ricercatore giuliese Walter
De Berardinis coautore
con Sandro
Galantinidella ristampa del libro di Francesco
Manocchia “Quando
C’era la guerra” edito dalla casa editrice
Artemia edizioni di Mosciano Sant’Angelo diretto
da Maria
Teresa Orsini. Recentemente, in occasione
del centenario dell’entrata in guerra
dell’Italia nel primo conflitto mondiale, è
stata coniata dalla presidenza dell’Istituto
nazionale del Nastro Azzurro una medaglia
d’arte: sul retro una pattuglia di soldati
italiani sta per lanciarsi all’attacco contro le
linee nemiche con la baionetta inastata. I
soldati sono sovrastati dalla muliebre figura
dell’Italia, con corona turrita che, con
l’indice proteso in avanti, indica la direzione
del fronte ed il limite dei confini naturali del
suolo italico da riconquistare. Sul fondo della
medaglia, in alto, lo sky line delle tre Cime di
Lavaredo, zona del fronte, ove iniziarono i
primi combattimenti; Verso: oltre allo stemma
araldico dell’Istituto, sono stati incisi i dati
del soldato Giovanni De Berardinis – 3° regg.
Art. , 11° comp-. Proprio le vicende di suo
nonno sono state riportate sul libro “Quando
c’era la guerra” con l’aggiunta delle foto
dell’artigliere De Berardinis. I prossimi
appuntamenti in cui saranno ricordati i caduti
giuliesi durante la 1° guerra mondiale saranno:
il 4 novembre a Giulianova; il 21 novembre a
Teramo e il 5 dicembre a Roseto degli Abruzzi.
Giovanni De
Berardinis nacque il 30 ottobre 1897 a Mosciano
Sant’Angelo, poi giovanissimo con la sua
famiglia si trasferì a Cologna paese. Inquadrato
come artigliere, fu ammesso al servizio militare
il 18 maggio 1916 e successivamente chiamato
alle armi il 21 settembre 1916. Dopo
l’addestramento viene destinato, il 2 ottobre
1916, al 9° Reggimento Artiglieria da fortezza e
successivamente, il 17 settembre 1917, al 10°
Reggimento. Il 20 maggio 1920 verrà congedato
dal 3° Reggimento Artiglieria costa 11°
compagnia per essere destinato al Reggimento
Artiglieria pesante di Piacenza. La sua carriera
militare gli valse il diploma e la Croce al
Merito di Guerra per aver servito la patria con
onore nella 57° batteria Assedio che gli furono
consegnati il 20 giugno 1919 dal Vice Ammiraglio
Comandante in Capo della Piazza marittima di
Pola in Istria, Umberto
Cagni (Asti,
24 febbraio 1863 - Genova, 22 aprile 1932).
Presenzio anche al funerale solenne del martireNazario
Sauro il
26 gennaio 1919 nel cimitero di Marina di San
Policarpo a Pola alla presenza del Capo di Stato
Maggiore della Marina Grande Ammiraglio Duca del
Mare Paolo
Emilio Thaon di Revel. Al suo ritorno
troverà ad attenderlo alla stazione di
Giulianova sua cognata, Grazia
Di Bonaventura (vedova
di suo fratello Carlo
De Berardinis 1888
- 1917) che sposerà il 7 ottobre 1920 a
Montepagano. Successivamente, su proposta del
Ministero della Difesa, il 2 maggio 1972, verrà
nominato Cavaliere dell’Ordine di Vittorio
Veneto con diploma e medaglia d’oro. Morì a
Giulianova, l’8 maggio 1973, dove si era
trasferito dal 1924. |