TERAMO,
28.7.2015 - Lavorare
fino al 26 agosto
prossimo per pagare le
tasse. E solo da allora
cominciare a guadagnare
per sé, per la propria
impresa e la propria
famiglia. E’ quanto
accade a Roseto, che tra
i più grandi comuni
abruzzesi – secondo
quanto certificato da
una ricerca condotta
dalla Cna nazionale sui
dodici più grandi comuni
abruzzesi, può vantare
il poco lusinghiero
primato di maglia nera
nella pressione fiscale
a carico delle imprese.
E mentre a Roseto il
“tax free day” (una
sorta di Festa della
Liberazione dalla
presenza opprimente di
tasse e balzelli) può
essere festeggiato solo
dal 26 agosto, un po’
meglio va qualche
chilometro più a nord: a
Giulianova, la data
fatidica è fissata –
sempre dallo studio
(“Comune
che vai tassa che
trovi”)
messo a punto da Claudio
Carpentieri – al giorno
dopo Ferragosto, il 16.
Decisamente meglio,
invece, a Teramo: nel
capoluogo di provincia,
la data arretra all’8
agosto, che dopo
L’Aquila, Spoltore e
Vasto (ed alla pari con
Lanciano) ne fa
fiscalmente parlando il
Comune più virtuoso
della regione inserito
nello studio, che ha
stimato anche le
performance di
Montesilvano, Avezzano,
Sulmona, Chieti e
Pescara.
Lo studio messo a
punto dalla Cna nazionale, ovviamente, ha messo
all’interno dello stesso paniere tutte le voci,
nazionali, regionali e locali, che compongono
l’indigesta torta fiscale: Irpef; addizionali
regionali sull’Irpef; tasse comunali su
smaltimento rifiuti, Imu, servizi vari. Così, a
conti fatti, a parità di reddito dichiarato,
stimato in 50mila euro, mentre a Teramo
un’impresa, una volta pagate le tasse può
contare su un reddito disponibile di 19mila e
699 euro, a Giulianova scende a 18mila 57 euro;
fino a precipitare, a Roseto, a quota 17mila 230
euro.
Un quadro a tinte
fosche, dunque. In cui le diverse voci della
fiscalità (nazionale, regionale e locale)
finiscono per determinare un’autentica emorragia
nelle tasche delle imprese, secondo una scala
gerarchica che, nel 2015, fa ancora dell’Erario
il predatore più vorace nella proporzione della
pressione fiscale: 40,6% di valore medio
regionale (media nazionale del 40,2), contro il
7,4% della componente regionale (media Italia al
6,7%), e il 13,7% della media comunale. Una
media comunale, che vede nel Teramano, rispetto
all’anno 2011, assunto per tutti come termine di
paragone, un aumento assai contenuto nel
capoluogo di provincia (+3,1%), addirittura del
66,3% a Giulianova, e addirittura del 70,6% a
Roseto.
Così, non resta che
guardare con sconforto – sempre assumendo come
riferimento il 2011 – a quanto accadeva allora
in fatto di “tax free day”: il 10 agosto a
Roseto, il 5 a Giulianova. Mentre a Teramo
l’orologio sembra essersi fermato, per la gioia
delle imprese, all’8 agosto. Esattamente come
oggi.
Ufficio Stampa CNA Prov.le di
Teramo
Sabrina
difrancesco@cnateramo.com |