PESCARA,
27.6.2015 -
Da
Walter Squeo e Giovanni Di Mattia, di Federpesca
e Cogevo riceviamo e pubblichiamo:
Dal primo Luglio - sostiene Walter Squeo - vongolare
ferme. Due sono i fattori che hanno determinato
questo fermo volontario: il primo, è la
mancanza di prodotto idoneo causato non dalla
pesca ma dalla violenta tempesta di Marzo che
con il mare forza 9 e l’afflusso violento di
acqua inquinata dei fiumi ha causato la morte di
circa l’ottanta per cento di prodotto. Si
incolpa il pescatore di distruggere ma nessuno
prende in mano la situazione a salvaguardia dei
fiumi; il secondo fattore è la mancanza di
territorio di pesca causato dall’estensione
dell’area protetta del Cerrano. Il presidente
del consorzio Giovanni Di Mattia polemizza sul
fatto che, mentre i signori del parco litigano
per la Presidenza dell’Ente, i pescatori devono
fermare la pesca grazie proprio a questi signori
che neanche presenziano i tavoli regionali per
la risoluzione dei problemi del settore in
crisi. Cosa ci sarà sotto a queste cariche?, ci
chiediamo noi pescatori. Intanto siamo di nuovo
senza lavoro. Cosa diciamo alle nostre famiglie?
Riponiamo adesso la nostra fiducia sul nuovo
tavolo regionale voluto dall’Assessore Pepe e
presenziato dalla Regione Abruzzo, il 10 luglio
prossimo a Pescara, atto a risolvere la nostra
grave problematica optando per una pesca
artigianale proposta da noi pescatori. Speriamo
che i sindaci e rappresentati dell’area protetta
non ci snobbino di nuovo, come hanno già fatto
eludendo l’invito a tale tavolo. Se non verranno
fuori soluzioni a tutela del nostro lavoro,
verranno attuate proteste pacifiche e
giornaliere davanti alla torre con tutte le
famiglie... |