TERAMO,
25.11.2015 - Tanti
studenti e insegnanti ma
anche avvocati e
assistenti sociali
all'incontro che si è
svolto
stamani, presso la Sala
Polifunzionale della
Provincia di Teramo.
La manifestazione,
organizzata dalla
Commissione Pari
Opportunità e dalla
Provincia per
sensibilizzare sul tema
della violenza di genere
nella "Giornata
internazionale contro la
violenza sulle donne", è
stata l’occasione per
fare il punto sulle
politiche pubbliche, sul
ruolo delle reti locali
anti-violenza, sulla
legislazione italiana in
materia e sui dati,
purtroppo tutt’altro che
rassicuranti.
L’iniziativa ha
avuto il supporto di molte associazioni (Hannah
Arendt, Se non Ora Quando, Spazio Tre,
l’Istituto “G.Braga”) delle Cpo dei Comuni di
Roseto, Giulianova, Colonnella, Corropoli,
Martinsicuro, della Consigliera di parità, Anna
Pompilii ed è stata realizzata con il contributo
del Bim.
Una
buona notizia arriva dalla vicepresidente della
Provincia, Barbara Ferretti, che non ha
potuto partecipare per motivi di lavoro ma che
gestisce la delega alle Pari opportunità.: “E’
tutto pronto per riaprire Casa Maya grazie ad un
finanziamento della Regione –dichiara – la
casa di accoglienza garantirà un rifugio a 6
donne o tre nuclei familiari, dipenderà dalle
circostanze. Sarà ubicata sempre a Giulianova e
lavorerà in stretto contatto con le operatrici
del nostro centro antiviolenza La Fenice. Altri
servizi stanno nascendo e altre istituzioni
intervengono con altre competenze rispetto al
fenomeno: solo una forte rete di servizi
sociali, sinergici, però, con quelli della
prevenzione e della sicurezza, possono
contrastare il fenomeno della violenza sulle
donne”.
Anna
Maria Pizzorno,
psicologa della Fenice ha fatto il punto del
lavoro che si sta svolgendo sul nostro
territorio anche sulla base dei dati elaborati
del Centro. Sono 398 le donne seguite dalla
Fenice; la maggior parte di queste, 137, vivono
nel capoluogo mentre 95 nell’area della
costa-sud e 59 in Val Vibrata: il resto delle
donne assistite proviene dalle aree interne. La
stragrande maggior parte è italiana (296); il
20% è laureata; il 31% è diplomata. La fascia
d’età che maggiormente si rivolge al Centro è
quella dai 40 ai 60 anni (185) a seguire quella
che 26 a 40 anni.
Il dato,
conosciuto ma che rimane il più tragicamente
significativo, è che il maggior numero di
violenze si registra in famiglia: le coniugate
sono 186, le conviventi 67 e l’autore del
maltrattamento in 267 casi è proprio il coniuge
o il convivente. In 28 casi è un familiare, in
25 un conoscente e solo in 4 casi è uno
sconosciuto.
Per il presidente
della Provincia, Renzo Di Sabatino, allo
sforzo degli enti locali “che supportano
economicamente i centri o le case di accoglienza
senza contributi o finanziamenti fissi in quanto
servizi non rientrano fra quelli classificati
essenziali non corrisponde un adeguato impegno
delle politiche nazionali. In tutti i paesi
europei ad esempio l'educazione all'affettività,
prevista dall'articolo 14 della Convenzione di
Istanbul, è un elemento caratterizzante di molti
percorsi didattici con l'insegnamento degli
aspetti psicologici e sociali: i cambiamenti nel
corpo, le emozioni, la salute e i danni della
violenza di genere. Oggi lo scenario europeo in
cui si sono sviluppate queste esperienze
virtuose vede escluse solo l'Italia e la
Grecia”.
A caratterizzare
la mattinata un tavolo di esperti - coordinato
da Tania Bonnici Castelli, giornalista e
componente della Cpo - che hanno affrontato da
diversi punti di vista il fenomeno: l’avvocato
penalista Cataldo Mariano; la criminologa, Laura
di Filippo; la magistrata, Irene Scordamaglia
della Scuola superiore di Magistratura.
I lavori sono
stati aperti dalla presidente della Cpo, Monica
Brandiferri: “Questa iniziativa sancisce una
bella collaborazione fra la Commissione, le
associazioni, la scuola, gli organismi deputati
alla prevenzione e alla sicurezza – ha affermato
– credo che sulle nuove generazioni si possa
lavorare molto e bene perché con loro possiamo
cambiare pagina. Il nostro impegno sarà quello
di non dimenticare, di continuare a parlarne, di
fare in modo che ogni giorno sia il 25
novembre”.
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