TERAMO,
28.1.2015 -
Non l’ho chiesta e ho
riflettuto a lungo prima di accettare ma
l’offerta a candidarmi a segretario del partito
è la cosa più bella che mi sia capitata. In
questa che potrebbe essere ribattezzata “l’epoca
dell’incertezza” dedicarsi alla costruzione di
nuovi pilastri ai quali ancorare le radici di un
partito che sta profondamente cambiando, senza
sapere bene cosa vuole diventare, è la sfida
intellettuale e sociale, prima ancora che
politica, più grande.
Non ho chiesto di candidarmi e la richiesta,
arrivata da molti autorevoli esponenti
istituzionali e politici del Pd e da tutte e
quattro le realtà provinciali, mi ha messo in
difficoltà. La presidenza della Provincia, in
questo particolare momento storico, è un
incarico particolarmente delicato: c’è una
macchina pubblica da riformare senza guardarsi
indietro ma senza poter scegliere gli strumenti
e le risorse per andare avanti; ci sono bilanci
ballerini e conseguenti servizi scadenti per cui
i cittadini sono pienamente e a ragione
insoddisfatti. E
non ho soldi, io come tutti i Presidenti di
Provincia d’Italia, per cambiare le cose.
Innovazione e creatività dovranno supplire a
tutto il resto. Solo per questo ho resistito a
lungo alla richiesta di candidarmi a segretario
regionale del Pd nel timore, considerati anche
gli impegni professionali, di non potervi
dedicare il tempo e l’impegno che l’incarico
presuppone. Poi, le riflessioni che mi sono
state sottoposte da più parti e che,
sostanzialmente, mi disegnavano come una
candidatura di sintesi, politica e territoriale,
sintesi che in questi mesi evidentemente non era
stata trovata, mi hanno convinto ad accettare la
proposta e a raccogliere 400 firme in tutto
l’Abruzzo nell’arco di un pomeriggio.
Poi i fatti noti. La Commissione regionale per
il Congresso non ha accolto la mia candidatura
in assenza di una deroga allo Statuto – che
vieta agli amministratori eletti di poter essere
anche segretari del partito - e con la stessa
motivazione si è espressa anche la Commissione
nazionale con l’invito a cambiare uno Statuto
fuori dal tempo.
Considerate le premesse accolgo questi fatti con
assoluta serenità e faccio i miei migliori
auguri ai competitori politici in corsa: ognuno
di loro ha le caratteristiche giuste per
giocarsi questa partita in un momento che
necessita di tutta la nostra buona volontà di
militanti democratici, di una capacità di
critica e di una autorevole e autonoma
elaborazione di sintesi; di una vena di
ottimistica speranza combinata all’abitudine
all’ impegno e al “duro lavoro” per
costruire un laboratorio Abruzzo vivace in grado
di elaborare e produrre senza sudditanze e
restituire con generosità alla comunità e al
partito. |