TERAMO, 5.8.2015 -
NurSind, il sindacato della
professione infermieristica, è certamente vicino
ai giovani colleghi costretti ad accettare
contratti a tempo determinato, a volte anche per
pochi giorni, con l'agenzia che attualmente
fornisce infermieri alla Asl di Teramo.
Ovviamente, capiamo molto bene il bisogno di
lavoro dei giovani colleghi ed anche l'esigenza
tecnica della Asl di dare le meritate ferie al
personale. Ma, proprio a tutela della nostra
professione, disapproviamo fortemente le
modalità di gestione del personale interinale.
Se da un lato apprezziamo i tentativi della
Direzione aziendale di far fronte all’emergenza
dettata dalla carenza di personale, allo stesso
tempo constatiamo che tutti gli sforzi di chi si
assume la responsabilità di determinate scelte
vengono vanificati dagli uffici chiamati a
gestire quotidianamente le risorse umane nei
plessi ospedalieri del nostro territorio.
Come evidenziato
pubblicamente in maniera corretta pochi giorni
fa dal presidente del Collegio IPASVI, Cristian
Pediconi, gli infermieri interinali vengono
spostati da un reparto all’altro, oppure non
vengono rinnovati i contratti ai colleghi
nonostante il reparto di appartenenza ne abbia
ancora bisogno, sostituendo i giovani infermieri
con nuovi assunti e vanificando così il lavoro
svolto con l’affiancamento dei colleghi più
esperti per l’inserimento nell’Unità Operativa.
Non si può pensare di gestire le risorse umane
in ospedale come in una fabbrica. Le competenze,
le responsabilità e l’obbiettivo finale del
lavoro dell’infermiere non lo permettono. Non ci
ha colto di sorpresa il comunicato congiunto
CGIL, CISL e UIL che critica l’intervento del
presidente IPASVI, in un momento storico dove la
discussione sulle competenze avanzate è uno dei
principali argomenti sul fronte infermieristico.
Non pensavamo fosse necessario dover nuovamente
ricordare che l’istituzione del profilo
professionale dell’infermiere con legge dello
Stato ha attribuito a questi professionisti una
responsabilità, che li allontana dalla
concezione mansionistica e li porta ad essere,
appunto, professionisti e non operatori. Parlare
di arricchimento professionale dopo 8 giorni di
lavoro in una nuova Unità Operativa significa
non conoscere minimamente quello che è il ruolo
e, soprattutto, le responsabilità
dell'infermiere.
Ogni anno ci troviamo a fare i
conti con lo stato di emergenza per la carenza
di personale, situazione che impone
l’accorpamento dei reparti (con tutti i disagi
che ne derivano) e il ricorso alle agenzie
interinali anche per il personale
infermieristico. Da molto tempo denunciamo una
completa assenza di programmazione da parte
dell'Azienda sanitaria, il che dimostra che
cambiano le dirigenze ma non i vizi. Ovviamente
anche la speranza di assunzione di infermieri,
con una collocazione a tempo indeterminato per
tanti giovani colleghi, rimane una chimera.
Inevitabile, quindi, che la disorganizzazione e
la mancata programmazione finiscano per produrre
malasanità e disagi altrimenti evitabili. Per
una sanità degna di questo nome, il bene del
paziente deve diventare prioritario e non solo
una inutile affermazione demagogica.
Ribadendo la
nostra disponibilità per confrontarci e
precisare le numerose proposte già
più volte sottoposte
all'attenzione dell'azienda, ci rendiamo
disponibili ad un confronto anche con le altre
sigle sindacali per poter loro chiarire il ruolo
dell'infermiere nell'attività assistenziale
comprese tutte le responsabilità che ne
conseguono.
Il Segretario Provinciale
Nursind Teramo
Giuseppe De Zolt |