TERAMO,
28.11.2015 -
In merito alla votazione che, nella
riunione della direzione provinciale in casa Pd,
alla presenza del Governatore Luciano D’Alfonso,
ha visto prevalare i contrari alla Asl Unica a
Teramo, riceviamo il seguente comunicato
da Lucia Verticelli, Piergiorgio Possenti,
Daniela D'Alessandro, Camillo D'Angelo e
Vincenzo Di Marco:
Solo 19 componenti su 52
aventi diritto hanno votato. "Serve una
discussione seria, libera da logiche
personalistiche".
Questo il pensiero di
Lucia Verticelli, Piergiorgio Possenti, Daniela
D'Alessandro, Camillo D'Angelo e Vincenzo Di
Marco
Sulla riunione della direzione dell'altra notte
é opportuno da parte nostra chiarire che il voto
espresso è contro un documento, quello proposto
dalla segreteria provinciale del PD, che nulla
aveva a che fare con la sanità teramana, ma era
solo intriso di logiche personalistiche e
"correntizie" all'interno del partito. Un
partito come il nostro, al governo della
Regione, dovrebbe avere una visione ampia e
l'ardire di elevare la discussione in una
direzione riformistica seria e coerente con le
esigenze della cittadinanza. La sanità è
argomento delicato che deve avere una
trattazione e una narrazione specifica e
tecnica, alla quale la politica deve dare un
contributo in termini di idee.
Dobbiamo concentrare la discussione sulla
proposta del nuovo piano sanitario regionale e
Teramo e provincia devono convivere in questa
proposta con la dignità e il rispetto che
meritano. Vogliamo ragionare sull'azzeramento
delle liste di attesa per le visite e gli esami
sanitari, sulle eccellenze di reparti, sulle
prossimità e funzionalità dei servizi di
emergenza e urgenza che aiutano a salvare la
vita ai cittadini. Di tutto questo l'altra sera
il PD provinciale non ha parlato, noi abbiamo
cercato di evitare il voto su un documento vuoto
di contenuti e troppo condensato di obiettivi
elettorali personali.
Vogliamo ricordare che la riforma o la proposta
dell Asl Unica è nel programma di governo
regionale del PD e crediamo che di questa si
debba parlare, approfondire e aprire una fase
che coinvolga tutti, nessuno escluso, come il
presidente D'Alfonso ha garantito alla fine del
dibattito. Tutto questo la segreteria
provinciale lo ha ignorato, ha voluto mostrare i
muscoli, ma in realtà il documento è stato
votato a favore solo da 19 componenti sui 52
aventi diritto. Una minoranza di pensiero.
Se il Partito Democratico provinciale, che è il
primo in Italia, rinuncia alla proposta e si
riduce alla conta degli equilibri, o vuole solo
creare problemi alla maggioranza della Regione
Abruzzo, crediamo che debba invertire la rotta
oppure trarre le dovute conseguenze. E nel
chiarire ciò, aggiungiamo un monito: che di
tutto questo il centro destra o qualche altro
avversario non gongolasse perché la loro
incapacità di riforme brilla al sole come segno
evidente di inconsistenza politica della passata
legislatura regionale. |