PINETO,
9.3.2015 - Sull'esplosione
del gasdotto della Snam avvenuta a Mutignano di
Pineto il 5 Marzo scorso abbiamo ricevuto una
serie di reazioni che di seguito riportiamo:
Le riflessioni del WWF
sull’esplosione del gasdotto
(Pescara, 9.3.2015) Dante
Caserta, Consigliere Nazionale WWF Italia,
Luciano Di Tizio, Delegato Abruzzo WWF Italia e
Fabrizia Arduini, Referente Energia WWF Abruzzo,
si chiedono:
Che cosa ci deve
insegnare quanto è accaduto a Pineto?
Non esistono
impianti sicuri al 100%. Tutti gli interventi
vanno accuratamente pianificati e condivisi. La
Regione crei un tavolo per la costruzione di un
“progetto energetico” alternativo alla strategia
energetica nazionale imposta all’alto.
L’esplosione del
gasdotto Snam a Mutignano di Pineto (TE) ha
evidenziato tutta la fragilità del sistema.
Ad oggi non vi
sono ancora dati certi sulle cause di quanto è
accaduto e come sempre si è già avviato il
rimpallo delle responsabilità. Come WWF
auspichiamo che la magistratura riesca a fare
rapidamente il proprio compito, accerti
eventuali colpe e non lasci tutto nella
indeterminatezza come troppe volte è accaduto
nel passato.
Alcune
considerazioni però possono essere fatte subito:
1) la
tanto decantata “assoluta sicurezza” di
certi impianti non esiste! L’infrastrutturazione
energetica di un territorio presenta problemi e
rischi di cui si deve sempre tenere conto in
fase di pianificazione;
2) nel
momento in cui si ipotizzano interventi di
questo tipo già in fase preliminare si
deve esaminare con grande accuratezza il
territorio nel quale si progetta di intervenire
con le sue caratteristiche geomorfologiche e
prendendo consapevolezza di quanto vi è già
stato realizzato;
3) le
scelte energetiche non possono essere sempre
imposte dall’alto senza alcun rispetto per le
volontà di chi abita certi territori. La
pianificazione energetica deve essere condivisa
fin dalla fase dell’individuazione dei bisogni
energetici anche attraverso una maggiore
responsabilizzazione dei cittadini.
Se è certamente
velleitario pensare che da un giorno all’altro
si possa fare a meno di determinate fonti
energetiche, è però fondamentale mettere a punto
dei piani che, nel tempo, ci portino
gradualmente a superare la dipendenza dalle
fonti fossili che attualmente ci caratterizza.
Ancora oggi la
Strategia Energetica Nazionale ci spinge verso
lo sfruttamento degli idrocarburi, liquidi e
gassosi. È invece necessario invertire la
rotta, partendo dal ripensare completamente
le città, il riscaldamento degli edifici, la
produzione industriale, il sistema dei
trasporti, l’approvvigionamento e la
distribuzione energetica. Cambiare i nostri
stessi stili di vita, non per un ritorno al
passato, ma per un reale sviluppo sostenibile.
Lo stop che la
Regione Abruzzo sembra sia intenzionata a
chiedere per le procedure autorizzative per il
metanodotto “Rete Adriatica” e per la centrale
di compressione di Sulmona è un passo
importante, dettato soprattutto dalla situazione
di reale pericolo che si determinerebbe visto
che si interviene in aree ad elevato rischio
sismico. Ma non può essere un passo isolato.
Deve essere un elemento di una strategia molto
più ampia e coerente, con obiettivi chiari a
medio e a lungo termine: altrimenti è destinato
ad essere semplicemente bypassato dal Governo
centrale come è già accaduto in tante altre
parti d’Italia.
Il WWF invita la
Regione ad aprire un tavolo per la costruzione
di un “progetto energetico” per l’Abruzzo che
tenga conto delle reali esigenze, delle
vocazioni e delle prospettive del territorio e
ad aprire un confronto con il Governo centrale
per una profonda revisione di una Strategia
Energetica Nazionale che in nessun caso può
essere imposta. Gli interessi “superiori” sono
sempre e soltanto quelli dei cittadini.
Interrogazione
parlamentare di Melilla
(Roma, 8.3.15) Il Deputato al Parlamento
di Sel, Gianni Melilla, ha presentato una
interrogazione a risposta in aula al Presidente
del Consiglio dei Ministri
per sapere-premesso che:
L'esplosione di un gasdotto della SNAM a
Mutignano, frazione di Pineto (Teramo) in
Abruzzo, ha provocato la distruzione di varie
case e il ferimento di molte persone.
L'incendio spaventoso, visibile a kilometri di
distanza, ha svelato ancora una volta la
pericolosità degli impianti di Enel e Snam. Si
sottovaluta la gravità del rischio per le
popolazioni che convivono con questi impianti.
Fortunatamente il vento ha portato le fiamme
verso la collina di Mutignano, ma se fosse
andato a sud dove vivono tante persone sarebbe
stata una strage.
E'
in corso un' indagine giudiziaria per accertare
ogni responsabilità da parte di chi ha il dovere
di una manutenzione rigorosa degli impianti per
rispondere alle esigenze di sicurezza delle
popolazioni.
La
Snam ha escluso ogni sua responsabilità
individuando come causa dell'incendio la scarsa
stabilità del suolo,l' antropizzazione e il
maltempo.
Ciò ha suscitato un grave sdegno nelle
istituzioni locali e nell'opinione pubblica
abruzzese.
Sarebbe sbagliato sottovalutare il rischio
nazionale che questo incidente segnala per tutta
l'Italia rispetto alle reti di Enel e Snam.
come sia stata garantita negli ultimi anni la
manutenzione della rete Snam e dell'Enel in
Abruzzo;
quali condizioni di sicurezza garantiscano gli
impianti Snam ed Enel soprattutto in una
situazione di diffuso rischio del suolo e di
attraversamento di territori abruzzesi
densamente abitati;
se
esistano piano di sicurezza per gestire
condizioni di emergenza da parte di Snam ed
Enel.
Mercante (M5S): “Sfiorata la
tragedia: è tempo di fermare le lobby"
(L’Aquila, 06.03.2015) “Si è
sfiorata la tragedia questa mattina a Pineto a
causa dell’esplosione del metanodotto che
attraversa la frazione di Mutignano, esplosione
che dimostra, ancora una volta, la pericolosità
di questo tipo di impianti e la necessità di
assicurare standard più elevati di sicurezza”.
Queste le parole del Capogruppo del M5S in
Regione, Riccardo Mercante, che si è recato
immediatamente sul luogo dell’incendio per
verificare di persona l’entità dei danni
arrecati ai cittadini ed al territorio e
prestare il suo aiuto in favore degli abitanti
di Pineto.
“Non è, purtroppo,
la prima volta che succede - ha spiegato
Mercante - anzi, in Italia siamo ormai
abituati ad episodi di questo genere. Una frana,
provocata dalle incessanti piogge delle ultime
ore, ha prodotto lo smottamento di una condotta
del gas metano e di un traliccio dell’alta
tensione, innescando l’esplosione di una
tubazione di proprietà della Snam, la famigerata
società che continua a presentare progetti per
la costruzione di metanodotti e centrali di
compressione in Abruzzo. Diverse abitazioni sono
state danneggiate e bruciate, svariati cittadini
feriti trasferiti d’urgenza all’ospedale, grande
preoccupazione per le fiamme altissime che hanno
provocato panico e terrore tra gli abitanti del
luogo. Un quadro di certo non rassicurante ma
poteva accadere di peggio.
Si tratta
dell’ennesima dimostrazione di quanto noi del
Movimento 5 Stelle stiamo affermando da sempre,
e cioè che occorre mettere un freno a questo uso
indiscriminato del suolo, che è destinato
esclusivamente a favorire le grandi società di
produzione e distribuzione di idrocarburi e di
energia elettrica, e che mette in serio pericolo
la salute e la sicurezza dei cittadini
abruzzesi. Il liet motiv delle multinazionali è
sempre lo stesso, quello, cioè, di un deficit
energetico nella nostra Regione, deficit che in
realtà non esiste e viene utilizzato come
giustificazione dell’ennesimo atto di
devastazione del nostro territorio.
Fortunatamente
– ha proseguito Mercante - grazie alle
battaglie che stiamo portando avanti in Regione
molti di questi progetti sono stati bloccati in
attesa di ulteriori e più approfondite
valutazioni: dalla costruzione di un nuovo
stabilimento di stoccaggio del gas a
Poggiofiorito alla implementazione e conversione
di quello di San Benedetto del Tronto, fino alla
realizzazione dell’elettrodotto nel tratto
Villanova-Gissi.
Quanto accaduto
questa mattina a Pineto - ha concluso
Mercante - non deve più ripetersi. La tutela
del territorio e, soprattutto, la sicurezza e la
salute dei cittadini vengono prima di tutto. Ed
è certo che noi Consiglieri del Movimento 5
Stelle continueremo a lottare per evitare che
interessi di natura prettamente economica
prevalgano sul benessere della collettività”.
Per Sel Abruzzo evitata una
strage
(Pescara,
6.3.2015)
Tommaso Di Febo, Coordinatore Regionale SEL
Abruzzo, ha scritto:
«Evitata
una strage. L'esplosione a Mutignano del
metanodotto a causa della caduta di un traliccio
Enel ha messo in evidenza il grave pericolo di
certi impianti.
Adesso occorre indagare subito sulle
responsabilità e garantire al massimo la
sicurezza dei cittadini, per evitare altre
situazioni analoghe che possono verificarsi e
mettere a repentaglio l'incolumità delle persone
che vivono vicino a questi tipi di impianti». |