TERAMO,
3.3.2015 - Turismo
e strade sono il cruccio
delle aree interne
teramane: quella della
Gran Sasso come quella
della Laga. Questa
mattina i Sindaci o loro
delegati si sono
incontrati con il
presidente Renzo Di
Sabatino con l’obiettivo
di confrontarsi su
progetti comuni, da
presentare insieme in
un’ottica di area vasta
strategica. Alle
riunioni hanno
partecipato anche i
consiglieri delegati
Mauro Scarpantonio,
Piergiorgio Possenti e
Maurizio Verna. Quelli
di questa mattina hanno
chiuso il ciclo di
incontro con le aree
omogenee della Provincia
organizzati proprio per
raccogliere idee e
progetti da presentare a
finanziamento sui
diversi assi: regionali,
nazionali ed europei.
Prima di tutto, però, l’attenzione si è
concentrata sui problemi della viabilità, della
mancanza di risorse per la manutenzione
ordinaria, sulle strade e sui versanti piagati
dal dissesto idrogeologico. L’accessibilità ai
luoghi è ritenuta condizione prioritaria per
l’efficacia e il successo di qualsiasi
operazione di rilancio turistico.
A
questo proposito due le iniziative da assumere
subito:
«Abbiamo
chiesto alla Regione di riutilizzare i fondi Pit
non spesi a favore della sistemazione di strade
di montagna ad alto valore naturalistico –
ha spiegato Di Sabatino – ma tornare a
garantire la cura dei luoghi è necessario
coordinare le risorse umane e i mezzi a
disposizione di Comuni e Provincia per la
manutenzione ordinaria. Visto che la
manutenzione e gli investimenti sulle strade,
una volta fatta chiarezza su tempi e modi della
riforma, sarà il cuore del nuovo ente di area
vasta c’è da aspettarsi che tornino anche i
finanziamenti».
Sulle politiche turistiche e ambientali i
Sindaci hanno mostrato
«una gran voglia di collaborare per un progetto
di offerta turistica integrata tenuto conto che
si tratta di aree con un grande patrimonio
naturalistico, storico e anche religioso».
Il Gran Sasso al centro, poi la Laga con Campli
e Civitella, il santuario di San Gabriele,
Castelli, Montorio solo per citare alcuni dei
numerosi punti di forza.
Dopo aver raccolto
i suggerimenti rispetto ad iniziative
specifiche, il presidente ha lanciato una
proposta:
«La società Gran Sasso Teramano così com’è non è
sostenibile e soprattutto non ha alcun senso
mantenerla in vita solo per gestire gli impianti
di Prati di Tivo, invece, potrebbe tornare utile
se fosse compartecipata da tutti i Comuni
montani, in una logica di comprensorio, e per
gestire azioni di programmazione e sviluppo
turistico». |