TERAMO,
26.10.2015 - Primo
incontro, questa mattina in Provincia, per il
nuovo dimensionamento scolastico. Dirigenti,
Ufficio scolastico provinciale, Sindaci sono
stati chiamati dalla Provincia per iniziare un
confronto sul Piano di quest’anno: numero di
istituti e indirizzi.
“In pochi
giorni istituiremo il tavolo tecnico – ha
dichiarato il consigliere delegato Flaviano De
Vincentiis – raccogliendo i suggerimenti
emersi nel corso della mattinata; fra questi
quello di prevedere al tavolo anche un dirigente
dell’area tecnica. Intanto abbiamo chiesto sia
ai rappresentanti della scuola, sia a quelli dei
Comuni di inviarci le loro proposte”.
Proposte che, come
sottolineato da Massimiliano Nardocci
dell’Ufficio scolastico provinciale, non
potranno non tener conto: “Dei numeri e delle
dinamiche demografiche. Ci sono istituti in
sovrannumero e altri assolutamente
sottodimensionati. Le pluriclassi nelle aree
montane non hanno fermato l’esodo delle
iscrizioni verso i centri più grandi e questo
perché è difficile mantenere lo stesso livello
di offerta in queste micro-scuole. Credo che
quest’anno andranno fatte delle scelte per
riequilibrare plessi e indirizzi”.
Per mantenere
l’autonomia funzionale e scolastica ci vogliono
almeno 400 studenti in area di montagna e almeno
600 in tutto il resto del territorio.
Nella provincia di
Teramo ci sono 44 scuole (elementari, medie e
superiori) per 40.716 studenti; è attivo inoltre
un Centro di formazione per adulti. Sette
istituti risultano sottodimensionati, superano
di poco il parametro minimo il Liceo Milli (609
studenti) e l’ITC “Comi” (613). Ma è fra gli
istituti comprensivi che si registrano le
maggiori discrasie fra quelli sovradimensionati
(fino a 1669 studenti) e quelli
sottodimensionati. Infine, vi sono 18 scuole
primarie con meno di 45 alunni in totale.
Poi ci sono le
peculiarità, come il Liceo per il design di
Castelli “un’eccellenza per l’Abruzzo non
solo per Teramo”; c’è la “necessità di
lavorare meglio nella direzione di costruire un
ponte scuola-lavoro”; ci sono i “troppi
indirizzi concessi a tutti senza una visione
organica” e ci sono gli “istituti tecnici che
hanno fatto un enorme salto di qualità sul piano
della formazione e della competitività
didattica”.
Molte le questioni
affrontate: “Ora la parola passa ai Dirigenti
e ai Sindaci, al tavolo tecnico – ha
chiosato il presidente Renzo Di Sabatino –
c’è il desiderio di tutti di migliorare la
situazione complessiva con un’offerta di qualità
e non frammentata. Mi auguro che si faccia il
minor numero di accorpamenti ma i Sindaci devono
avere coraggio e fare un ragionamento in ottica
di comprensori: la Provincia farà la sua parte
cercando una sintesi”. |